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Addio alle capsule del caffè, la pallina è più sostenibile

Capsule e cialde del caffè lasceranno il posto alla pallina compostabile. Per ora la vendita ha poca diffusione

Capsula (Foto da Canva) – consumatore.com

Il caffè è uno degli alimenti più consumati al mondo, e l’Italia vanta del suo famoso espresso, irrinunciabile la mattina e dopo i pasti. E la moka nostrana non è da meno. Un caffè più lungo e con sapore diverso, ma altrettanto piacevole. Da quando la Nespresso ha introdotto il modo rapido per fare il caffè, con cialde e capsule, il consumo è radicalmente cambiato, non soltanto negli uffici, ma anche nelle case. La macchinetta richiede pochi secondi di tempo per far uscire un caffè concentrato e cremoso. Ed inoltre per ogni persona si può scegliere un gusto diverso, cosa che non può accadere con la moka.

Uno dei maggiori problemi legati alla macchinetta elettrica del caffè modello nespresso, è proprio l’involucro, altresì detto packaging. Ogni singola capsula inquina molto, essendo fatta di materiali non riciclabili. Dunque se una famiglia in una giornata produce 10 capsule, esse andranno direttamente a finire nelle discariche, o peggio nelle falde acquifere.

La pallina compostabile al posto della capsula

Capsula (Foto da Canva) – consumatore.com

Sul mercato tedesco è già presente. CoffeeB-Cafè Royal  è una macchinetta del caffè modello Nespresso che non utilizza né cialde né tantomeno le capsule. Questi packaging del caffè sono contati nella misura di decine di milioni al giorno, che finiscono per compromettere ulteriormente il pianeta. E la pallina potrebbe essere una soluzione. La macchinetta elettrica per fare l’espresso costa sui 110 – 140 euro. La pallina che vi si deve inserire ha al suo interno la miscela di caffè, assolutamente compostabile e molto facilmente riciclabile per sturare il lavandino o come concime per le piante.

L’involucro non è formato da alluminio o plastica, ma da una pellicola molto sottile che dopo essere stata utilizzata può essere gettata nel contenitore dell’umido o essere inserita nelle piante come nutriente. La azienda tedesca è stata pioniera in questo senso, contribuendo a ridurre quasi a zero il packaging per il caffè modello nespresso. L’auspicio è che possa diffondersi presto sul mercato. Sia per smettere di inquinare che per abbassare i costi del prodotto.

Pubblicato da
Giulia Borraccino