Gestione rifiuti, se i Comuni sono inerti arriveranno i commissari

Secondo quando stabilito dal terzo Decreto Aiuti o i Comuni si attivano nel realizzare le opere previste dal PNRR o arriveranno dall’alto Commissari con poteri speciali per sbloccare le eventuali situazioni di inerzia

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Economia circolare (foto Adobe)

La modernizzazione ed evoluzione della gestione dei rifiuti rientra tra gli obiettivi del nostro PNRR sotto forma di realizzazione di alcuni impianti e, secondo quanto stabilito dal Decreto Aiuti Ter, se i Comuni cui spetta di dover realizzare le opere individuate come necessarie non dovessero attivarsi entro i termini stabiliti, il Governo nazionale procederà individuando a sua volta dei Commissari che avranno il compito di far rispettare la tabella di marcia.

Ma oltre a questa volontà forte, espressa sotto forma di decreto legge, di portarci fuori dal pantano in cui spesso le realtà locali dello Stivale si trovano, il decreto Aiuti Ter racchiude anche altri importanti norme che riguardano l’ambiente nella sua accezione più ampia.

Tra gli altri provvedimenti che vale la pena segnalare c’è una semplificazione nell’iter di valutazione di un eventuale pericolo di incendio dei lavori per gli impianti fotovoltaici su tetti e coperture (articolo 16) e l’istituzione di Organismo di vigilanza “dei consorzi e dei sistemi autonomi per la gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi presso il MiTE” (articolo 206-bis del Testo Unico Ambientale).

Da ultima una semplificazione per le autorizzazioni legate agli impianti di ricarica delle auto eletttriche (articolo 23). La scelta di chiarire da subito che le opere relative agli impianti verranno comunque realizzate, che i Comuni vogliano o no, è però di certo l’aspetto più degno di nota.

Del resto, si è diffusa da tempo nel nostro Paese quella filosofia che in inglese va sotto l’acronimo NIMBY “not in my backyard” ovvero “non nel mio giardino”, secondo cui le opere di sostegno al ciclo dei rifiuti o dell’energia o altro vanno bene solo se vengono realizzate da un’altra parte. Ma poi questa altra parte non si trova mai. Amministrazioni locali un po’ pigre o forse non coraggiose abbastanza da voler fare il bene di tutti i cittadini e non solo della propria poltrona hanno fatto sì che il nostro Paese accumulasse ritardi su ritardi.

La gestione dei rifiuti è un tassello importante per avviare in modo vigoroso quell’economia circolare che è, come indicano più parti, forse l’unico vero modo che abbiamo per evitare di far implodere il pianeta sotto il peso della nostra immondizia.

Ma perchè il ciclo dei rifiuti diventi circolare occorrono impianti, altri impianti, nuovi impianti. Impianti di cui non possiamo fare a meno. Siamo molto virtuosi, e lo dicono i numeri, ma poi mancano, a titolo puramente esemplificativo, gli impianti di compostaggio che possano realmente gerstire bicchieri e piatti in fibra di mais e tutto si trasforma in rifiuto da discarica e l’attenzione dimostrata dai cittadini finisce nel secchio.

Sapere ora che il Governo, in caso di “perdurante inerzia” provvederà a prendere in mano la situazione potrebbe essere a sua volta la spinta giusta proprio per le amministrazioni locali che sembrano così restie.

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