Benzina, retromarcia rimandata: cosa succede

L’aumento dei prezzi dei carburanti tiene banco in questi giorni dopo la mancata proroga del taglio delle accise

Benzina, aumenti e accise (Adobe) – Consumatore.com

Il tema caldo in questi primi giorni dell’anno in Italia è l’aumento dei prezzi dei carburanti. Ciò è avvenuto per effetto della mancata proroga del taglio delle accise. Infatti, dopo sette mesi in cui le accise erano state tagliate per tenere i prezzi dei carburanti ad un livello vicino a quello precedente alla pandemia, a gennaio c’è stata la sospensione.

Infatti, il governo Meloni dapprima ha ridotto il taglio delle accise passandole da 30 centesimi al litro a 18. Successivamente, ha deciso di interrompere questa azione decisa dal governo Draghi lo scorso maggio per mettere un freno all’aumento dei prezzi. Infatti, il rischio annunciato dalle associazioni dei consumatori è proprio quello di avere ulteriori aumenti specie sui beni di prima necessità.

Accise, possibile retromarcia

Benzina, aumenti e accise (Adobe) – Consumatore.com

Infatti, i beni alimentari si spostano nel paese all’85 per cento su gomma. L’incidenza degli aumenti può inevitabilmente ricadere a cascata sui generi alimentari. Intanto, dopo gli affari del periodo di Natale, i pescatori sono già in sommossa per i rincari del gasolio. Cenni di manifestazioni dfi dissenso arrivano anche dagli autotrasportatori.

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Nel frattempo i gestori dei distributori di carburante hanno annunciato uno sciopero per il 25 e il 26 gennaio al fine di respingere le accuse di speculazioni senza, tuttavia, specificarne i presunti autori. I benzinai, in sostanza, si sono sentiti attaccati per un qualcosa che è stato generato da una scelta politica del governo: ossia spostare le risorse dei tagli delle accise verso altri provvedimenti.

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Intanto le pressioni si fanno imponenti e il ministro dell’economia Giorgetti, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare in merito, ha dichiarato che i tagli alle accise saranno ripristinati se i prezzi delle materie prime aumenteranno nuovamente. Il governo lascia la porta aperta. A sostegno del ministro è arrivato un segnale anche da un’altra forza di governo, Forza Italia, che si dice pronta a considerare un intervento sulle accise se sarà necessario.

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