Aumenti del 25%, parte la protesta dei gestori

A partire da gennaio cambiano prezzi e tariffe di diversi servizi. Tra questi c’è l’aumento delle concessioni nel settore balneare

spiaggia divieti
Spiaggia ( Adobe) – Consumatore.com

Il nuovo anno si annuncia nuovo sotto il punto di vista finanziario. Sono cambiate tariffe e prezzi di prodotti e servizi e nello stesso tempo ci sono stati aumenti di buste paga e pensioni. L’inflazione ha cambiato diverse cose e i nuovi riferimenti di spesa non saranno più quelli del periodo precedente all’inflazione.

Infatti, anche quando l’aumento generalizzato die prezzi si fermerà e si tornerà ad un equilibrio delle monete non si tornerà ai prezzi di prima. I riferimenti sono cambiati e continueranno ad esserci cambiamenti in tal senso per i prossimi due anni. Tra i diversi cambiamenti i gestori balneari hanno fatto notare l’aumento del 25 per cento delle concessioni governative.

Canoni spiagge in aumento, la protesta dei gestori

Concessioni balneri, canoni in aumento ( Adobe) – Consumatore.com

Infatti i gestori sono sul piede di guerra perché chiedono al governo di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Infatti, l’Unione europea ha più volte invitato l’Italia a rispettare gli accordi sulla concorrenza. Sul settore delle gestioni balneari c’è la tendenza a salvaguardare nel tempo le concessioni sempre agli stessi privati.

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Tuttavia, l’Unione europea chiede di rispettare gli accordi con gli Stati membri aprendo al mercato libero anche il settore della concessione delle spiagge. Questo, però, è un altro fronte. Oggi i gestori protestano sull’aumento dei canoni di concessione governativa del 25 per cento. Secondo i rappresentati dei gestori l’aumento doveva essere al massimo dell’11 per cento.

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I gestori reclamano anche i danno subiti dal maltempo ai propri lidi e chiedono una mano testa del governo. In tal senso arriva anche la richiesta di rinviare al 2024 l’applicazione della direttiva Bolkestein. La direttiva Bolkestein punta a semplificare le procedure amministrative, ridurre la burocrazia e evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità in merito alle concessioni di determinati servizi tra cui anche la concessione delle spiagge. Nella sostanza si vuole favorire un libero mercato della concorrenza anche nel settore della concessione delle spiagge.

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