Buste paga, chi guadagnerà 350 euro in più

Arriva un nuovo rinnovo di contratto collettivo nazionale nel settore terziario. Aumenti fino a 350 euro in busta paga

Busta paga, in arrivo nuovi aumenti nel terziario (Adobe) – Consumatore.com

Il 2022 non è solo un anno di inflazione e aumento generale del costo della vita. In parallelo sono arrivati e stanno arrivando anche i rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro di diverse categorie che comporteranno degli aumenti in busta paga. Per alcuni comparti è già arrivato il rinnovo e sono stati fissati anche gli arretrati.

In altri casi le trattative si stanno concludendo. L’ultimo rinnovo contrattuale per effetto dell’accordo tra i riferimenti sindacali dei lavoratori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e le Associazioni delle cooperative di consumo.

Terziario, fino a 350 euro lordi e 30 euro al mese in più

Busta paga, nuovi aumenti nel terziario (Adobe) – Consumatore.com

L’accordo riguarda il macrosettore terziario del commercio. Per effetto del rinnovo la busta paga dei lavoratori aumenterà fino a 350 euro lordi annui. Questa cifra massima è relativa al quarto livello del settore del commercio. In particolare, gli aumenti saranno distribuiti con 30 euro di aumento mensili.

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Tale aumento partirà, però, da aprile. A gennaio, invece, ci sarà l’accredito di 200 euro una tantum mentre a marzo di 150 euro. Poi, da aprile in poi, l’aumento sarà di 30 euro al mese fisso. Questo è il riferimento per il quarto livello. L’accordo, tuttavia, è un ponte verso il rinnovo vero e proprio secondo quanto dichiarato dai sindacati firmatari di questa fase transitoria.

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Il settore specifico conta circa 3 milioni di lavoratori e lavoratrici che hanno perso il potere di acquisto come tutti, del resto, e attendono di definire il nuovo vero contratto di lavoro. Intanto, i sindacati hanno raggiunto questo accordo ponte propedeutico al nuovo contratto.  I sindacati e le federazioni in campo si sono dichiarati soddisfatti per il risultato ottenuto. Del resto, l’inflazione fissata ad ottobre scorso è del 7,3 per cento ma su alcuni beni di consumi fondamentali come gli alimentari l’inflazione ha superato il 10 per cento.

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