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Cartelle esattoriali, possono prelevare soldi dal conto corrente?

Se vi trovate nella spiacevole situazione di avere un debito con Agenzia delle Entrate dovete prestare attenzione al vostro conto corrente

Conto corrente (foto Adobe)

La pausa è ufficialmente finita e chi si trova a dover saldare i propri conti con il Fisco sta per ricevere i primi avvisi. Se siete possessori di un conto corrente sappiate che Agenzia delle Entrate controllerà anche lì.

Abbiamo in passato visto come il Fisco possa ora tenere sotto controllo, nel caso ci siano delle procedure in corso, anche i soldi presenti su una carta ricaricabile come la Postepay di Poste Italiane. Ma il dubbio se, a causa di una cartella esattoriale, Agenzia delle Entrate possa prelevare in automatico le somme dovute rimane. Ecco cosa prescrive la legge a riguardo.

Cartelle esattoriali e conto corrente, cosa c’è di vero?

Conto corrente (foto Adobe)

Prima di entrare nel dettaglio occorre fare immediatamente una precisazione che riguarda il prelievo coatto dal conto corrente: Agenzia delle Entrate ricorre a questa misura solo come extrema ratio.

Non è quindi automatico che, in caso sia saltato fuori qualcosa di dovuto, il Fisco provveda subito con un prelievo automatico di denaro dal vostro conto o dalla vostra Postepay. Le situazioni in cui ciò avviene sono infatti specifiche. Prima di arrivare al pignoramento del conto corrente, il cittadino debitore avrà infatti ricevuto la famosa cartella esattoriale, che altro non è se non un avviso che a seguito di controlli risulta una posizione non in linea che va saldata.

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Dal ricevimento della cartella esattoriale il contribuente sbadato ha sessanta giorni di tempo per saldare la propria posizione. Scaduti i sessanta giorni previsti dalla legge, Agenzia delle Entrate è autorizzata al prelievo forzato delle somme dovute. Ma con una serie di eccezioni. Se infatti per i liberi professionisti il prelievo avviene per tutta la somma dovuta in una unica soluzione, per chi è dipendente o pensionato il Fisco non può prelevare la somma per intero ma limitarsi a un quinto di quanto percepito fino al raggiungimento della somma dovuta.

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Ovviamente, non è mai bene arrivare ad avere un contenzioso con Agenzia delle Entrate e cercare di saldare subito o muoversi con un ricorso se si pensa di essere nel giusto e lo si può dimostrare.

Pubblicato da
Valeria Poropat