Postepay, come pagare con smartphone e senza carta

Non serve neanche più la carta da passare su Pos; ci pensa il cellulare ad autorizzare l’addebito della somma. Ecco di cosa si tratta

Postepay, come pagare con smartphone e senza carta
PostePay (Foto Adobe)

Sono migliaia gli utenti che dispongono di una carta PostePay, la carta ricaricabile di Poste Italiane che in poco tempo ha conquistato la fiducia di una larghissima clientela, anche quella estranea al raggio finanziario degli uffici postali. Essa ha convinto presto le pretese dei più giovani, i quali non devono porsi il problema di avere del contante con sé, ma anche le aspettative dei loro genitori, che in tale maniera possono monitorare le uscite prodotte dai figli.

D’altronde, il servizio ha richiamato subito una particolare attenzione grazie alla semplicità che lo caratterizza. Inizialmente, ne è stata intercettata la comodità di possedere una carta che non fosse connessa ad un conto corrente, facilitando, tra gli altri, coloro che possiedono le disponibilità sufficienti per sostenerne le spese di gestione e coprire un livello adeguato di giacenza.

Postepay, come funziona la ricarica automatica

Postepay, come pagare con smartphone e senza carta
PostePay Evolution (Foto Poste Italiane)

È indubbio che, pur in possesso di un conto corrente, la carta PostePay rappresenta una valida alternativa anche qualora non si rinunci ad una carta di credito, tantomeno a una carta bancomat, o anzi, Postamat. Con essa si possono effettuare pagamenti elettronici in sicurezza, sapendo di esporre all’e-commerce, oppure all’esercizio commerciale cui non si ripone una particolare fiducia, soltanto il credito che si è stabilito sufficiente nell’immediato.

Leggi anche: Bancomat, occhio al prelievo in vacanza: cosa può accadere

Ma i tempi sono cambiati anche per la PostePay, e non in peggio. La sua evoluzione è rappresentata, appunto, dalla carta PostePay Evolution, le cui novità di rilievo hanno incluso, innanzitutto, l’introduzione di un IBAN associato alla carta, aprendo così alla possibilità di farsi accreditare degli importi e di disporre, da parte dell’utente stesso, i bonifici. E continuare, con maggiore tranquillità, ad effettuare prelievi agli sportelli ATM delle Poste Italiane (e in quelli bancari, se abilitati).

Leggi anche: Conto corrente cointestato, un titolare può rubare soldi all’altro?

Non poteva mancare l’applicazione; e a questo punto si può rinunciare a portare con sé la carta magnetica. La stessa ricarica che ci ricorda di recarci all’ufficio postale, allo sportello automatico, oppure semplicemente da un tabaccaio, tramite il servizio ricarica automatica, consente di accreditare “a tempo” (settimanalmente, ogni 15 giorni, una volta al mese) o “a soglia”, quando il saldo disponibile scende al di sotto di un importo inizialmente stabilito. Il servizio comporta un canone mensile di 1 euro, se si ricarica da altre prepagate Postepay o dal conto BancoPosta; 2 euro, per le ricariche addebitate sulla carta di pagamento di un altro Istituto. È altresì attivabile da smartphone sia con l’App PostePay che con App BancoPosta.

Impostazioni privacy