ARERA approva il TU per migliorare la gestione dei rifiuti urbani

La notizia arriva da Konsumer, associazione a tutela dei consumatori. Il nuovo testo unico sui rifiuti potrebbe essere una spinta al miglioramento

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Rifiuti (Foto Pixabay)

La questione rifiuti è probabilmente stata sottovalutata per molto tempo, fino al punto che ora le città strabordano di immondizia in strada non ritirata. E da qui sorgono problemi anche di natura sanitaria che potrebbero far equiparare le metropoli italiane a quelle con la vecchia denominazione di “Terzo Mondo”. La gestione dei rifiuti non solo è insufficiente al livello quantitativo, in quanto scarso spazio e difficoltà di destinare i rifiuti a luoghi pronti a trattarli, ma anche qualitativo. Il raccordo tra le varie aziende appaltate per ritirare i diversi materiali di scarto è farraginoso e spesso malgestito. Ed il risultato è tangibile dagli scenari urbani.

E le istituzioni cosa fanno? Si passano la palla bollente cercando di tenerla in mano il meno possibile. Nella migliore delle ipotesi si progettano termovalorizzatori o inceneritori di cui non si conoscono ancora bene gli effetti sulla popolazione locale. Ma una notizia che può dare uno spiraglio, se non di cambiamento, ma almeno di attivazione della macchina della modifica, c’è.

Con la Delibera 15/2022/R/rif, ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha detto al Testo Unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Al di là dei contenuti, già è buona notizia che si stia provvedendo a delle linee guida valide su territorio nazionale per la gestione dei rifiuti, data la fallimentare esperienza delle gestioni localizzate.

Dei punti chiave nazionali sono essenziali per mantenere, anche nelle località con gestioni più complicate, degli standard minimi di qualità e di igiene. Come riporta l’associazione Konsumer in un comunicato stampa del 21 luglio 2022, “ogni singola gestione, come già previsto, dovrà adottare un’unica Carta della qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani conforme alle disposizioni del Testo unico, e comunque dovrà favorire la certezza e la facilità di accesso alle informazioni da parte degli utenti”.

Il Testo Unico diventerà effettivo dal primo gennaio 2023, anche per dare tempo agli enti locali di organizzarsi. Allo stesso tempo è stato contestualmente previsto l’obbligo per gli Enti territorialmente competenti, di scegliere già entro il 31 marzo 2022, uno dei quattro schemi regolatori previsti.

Gli obblighi legati alla qualità contrattuale richiederanno:

  • la gestione delle richieste di attivazione, variazione e cessazione del servizio;
  • la gestione dei reclami, delle richieste di informazioni e di rettifica degli importi addebitati;
  • la modalità e la periodicità di pagamento, la rateizzazione e il rimborso degli importi non dovuti;
  • il ritiro dei rifiuti su chiamata o la riparazione delle attrezzature per la raccolta domiciliare.

Per quanto concerne la qualità tecnica le nuove disposizioni saranno concentrate sugli elementi essenziali del servizio rifiuti: continuità, regolarità e sicurezza. Data l’ampia problematica sulla gestione dei rifiuti il testo unico più che un punto di arrivo può essere considerato un punto di partenza. Obblighi sul territorio nazionale, marcia indietro rispetto ad un’autonomia sempre maggiore delle realtà locali, sono la dimostrazione che palesemente la questione rifiuti così come è strutturata non può funzionare. E lo Stato torna a tirare le redini.

Come conclude Konsumer, “una gestione dei rifiuti maggiormente accessibile e trasparente potrà rendere maggiormente comprensibile tutta la catena di montaggio del servizio di gestione”. Ed in questa sede ci sentiamo di aggiungere che l’implementazione dell’economia circolare nelle politiche nazionali può e deve essere strumento fondamentale e risolutivo alla questione rifiuti.

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