Caro carburanti, Codacons: “Taglio delle accise del tutto insufficiente”

Il Codacons contro lo sconto di 30 centesimi di euro che è stato appena prorogato fino al prossimo 2 agosto e che dovrebbe servire a contrastare il caro carburante: una misura valutata come insufficiente e non in grado di aiutare in maniera fattiva le famiglie, che si troveranno ad avere aumenti di spesa per il carburante pari anche a oltre 600 euro.

caro carburante
Caro carburante (foto Pexels)

Da parte della associazione a difesa dei consumatori una bocciatura sonora della decisione da parte del Governo di limitarsi a prorogare il taglio delle accise pari a 30 centesimi di euro per provare a dare un po’ di respiro ai cittadini che si trovano a dover affrontare il caro carburante. Secondo il comunicato stampa pubblicato sul sito dell’associazione, questo provvedimento “non risolve l’emergenza prezzi in Italia e non affronta in modo adeguato il problema“.

Come ricorda anche il Presidente dell’Associazione Codacons Carlo Rienzi, in realtà nonostante proprio il taglio delle accise, i prezzi sia della benzina sia del diesel continuano a salire e sono oggi in media il 30% più cari di quanto lo erano nel corso del 2021. Un pieno di benzina costa ora le famiglie 23 euro circa in più mentre un pieno di gasolio costa 27,7 euro in più. Una spesa che, questi sono i calcoli di Codacons in base a una vettura di cilindrata media, si tradurrà in 552 euro in più per chi ha un auto a benzina e 664 euro in più per chi ha un’auto diesel.

Una spesa che risulta veramente insostenibile per le famiglie, che si ritrovano poi non solo con i prezzi alla pompa che salgono ma anche con tutti gli aumenti dei prodotti, derivanti anche in parte proprio dagli aumenti dei carburanti che vengono fatti ricadere su ciò che si trova sugli scaffali dei negozi e dei supermercati.

La misura emergenziale del taglio di 30 centesimi di euro per ridurre le accise sui carburanti ha portato solo un momentaneo sollievo e adesso, probabilmente più che a causa della crisi globale a causa degli speculatori, ci troviamo con prezzi alla pompa che sono un vero salasso e che stanno incidendo in maniera importante sul budget delle famiglie e delle imprese.

Che sia colpa della speculazione Codacons ne è convinta. In un altro comunicato in cui Codacons registrava di nuovo i rialzi nei prezzi dei carburanti si fa notare come “i rincari delle ultime settimane si registrano nonostante il sensibile calo delle quotazioni del petrolio, oggi (ndr 21 giugno) attorno ai 112 dollari al barile, a dimostrazione delle speculazioni che interessano i prezzi dei carburanti“.

Infatti l’associazione si è già mossa con un esposto presentato ad Antitrust e a 104 procure della Repubblica in tutta Italia perché vengano aperte nuove indagini riguardo possibili illeciti sui listini alla pompa.

Carlo Rienzi, a nome della sua associazione, chiede ancora una volta che ci sia subito un blocco totale dei prezzi della benzina e del gasolio alle pompe “riportandoli a livelli accettabili in modo da contrastare le speculazioni sui mercati dei carburanti e calmierare gli effetti sui listini al dettaglio“.

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