Supermercati, impennata dei prezzi: cosa costa di più

Da quando è iniziata la guerra tra Russa ed Ucraina che in Italia si registrano dei rincari su tanti prodotti alimentari in vendita al supermercato

supermercato
supermercato spesa (Foto Pixabay)

Quello che gli italiani stanno vivendo non è affatto un buon periodo storico. Prima la pandemia da Covid -19, poi l’inflazione ed il caro bollette e l’aumento delle materie prime causate dalla guerra tra Russia ed Ucraina stanno mettendo a dura prova le tasche degli italiani.

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso 24 febbraio il costo del carrello della spesa in Italia ha iniziato a lievitare sempre di più. Se prendiamo infatti uno scontrino con degli acquisti di generi alimentari acquistati prima della guerra e lo mettiamo a paragone con uno più recente, ci accorgiamo di quanto siano aumentate le materie prime.

Aumento dei generi alimentari: quelli che costano di più al supermercato

supermercato spesa
supermercato pesa (Foto Pixabay)

Ad oggi, considerando tutti i rincari e quindi non solo quelli alimentari, la guerra tra Russia ed Ucraina costa circa 929 euro a famiglia. Partendo dai dati Istat di aprile, Assoutenti ha effettuato una stima dei rincari affermando che ogni famiglia, solo per la spesa al supermercato, spende 479 euro in più rispetto ai mesi precedenti.

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Questo ha comportato ad una forte riduzione dei consumi alimentari di circa il 6% da parte delle famiglie italiane rispetto il 2021. Ad aumentare sono stati innanzitutto i costi di quei prodotti alimentari che provengono direttamente dall’Ucraina come l’olio di girasole. La nazione dell’est Europa è infatti il primo Paese in Europa per la produzione di questo olio.

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Ad aumentare, poi, anche il prezzo della farina che registra un +17%. Anche in questo caso il motivo risiede nel fatto che l’Ucraina, fino a febbraio, era considerata non solo il “granaio d’Europa” ma aveva anche una straordinaria produzione ceralicola. Proprio per questo motivo che è aumentata anche la pasta del 14%.

Ad aumentare anche il burro che registra un +15,7%. Nonostante che il latte utilizzato non proviene dall’Ucraina, l’aumento è dovuto al fatto che proviene dal Paese Europeo il mais che serve per alimentare le mucche. Una bassa disponibilità di mais per gli allevatori dei bovini si traduce in un suo aumento di prezzo. Infine altri alimenti e bevande hanno subito un incremento del 6,4%. 

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