Mascherine, caos scuola: cosa sta succedendo

Tra didattica a distanza ed isolamento sociale l’istituzione scolastica ha risentito molto degli ultimi due anni. Da Trento e Bolzano si chiede di abolire le mascherine in classe

Mascherine scuola
Mascherine (Foto Pixabay)

Che la scuola, e di conseguenza l’istruzione, sia stata penalizzata dagli ultimi due anni di lezioni a singhiozzo non c’è dubbio. Ed ora che si è tornati in presenza si iniziano a contare i disagi di studenti ed insegnanti. Tuttavia, anche se la scuola è stata sulla carta un’istituzione tutelata, al momento è tra gli ambienti che vivono ancora maggiori restrizioni, tra cui l’obbligo delle mascherine in classe.

E da Trento e Bolzano si alzano voci contrarie. Gli insegnanti hanno asserito che se non verrano tolte le mascherine nelle aule scolastiche “spostiamo le lezioni al ristorante, dove i nostri bambini possono stare tranquillamente senza”. Questa frase circolava da tempo nella zona come battuta, ma ora i toni sono diventati più seri. Con l’incalzare dell’estate ormai le mascherine stanno lentamente sparendo dalle città, ed invece a scuola rimangono.

Ed i docenti trentini ed altoatesini dicono no. La richiesta è di abolire le mascherine solo per gli studenti seduti ai banchi. Rimarrebbero in vigore nei corridoi e negli spazi comuni.

Mascherine a scuola, la lettera ai ministri

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scuola (Foto Pixabay)

Gli assessori locali Philipp Achammer e Mirko Bisesti hanno indirizzato una lettera ai ministri Patrizio Bianchi e Roberto Speranza. Nel testo chiedono di dare un segno alle comunità scolastiche, in particolare ai più piccoli, i maggiormente penalizzati dalle restrizioni. Perciò “chiediamo che i nostri studenti, di ogni ordine e grado, siano esonerati dall’uso dei dispositivi di protezione all’interno degli ambienti scolastici, nelle modalità ritenute più consone dai vostri ministeri”.

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Gli assessori ribadiscono che in Trentino ed in Alto Adige, anche durante i picchi pandemici, si è cercato di rimanere in classe il più possibile. Questa continuità è stata favorevole per gli studenti. All’appello di queste due Regioni potrebbero seguirne altri. Quasi alla fine dell’anno scolastico, altre istituzioni locali potrebbero sottoscrivere la richiesta fatta dalle due Regioni a statuto speciale.

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