Negli ultimi anni in Italia è possibile acquistare casa al prezzo di 1 euro. Ma queste case costano davvero così poco?
Alcune amministrazioni locali di piccoli comuni italiani hanno avviato una iniziativa che prevede la vendita di casa ad 1 euro. Obiettivo di questa iniziativa è recuperare e valorizzare gli immobili abbandonati del centro storico. Letta così la notizia fa capire che acquistare una casa ad 1 euro sia una un vero e proprio sogno ma, in realtà, ci sono delle spese sotto da sostenere.
Il requisito fondamentale per acquistare una casa da 1 euro è infatti l’impegno a ristrutturare la proprietà con tutte le spese che conseguono. Tali case sono per la maggior parte fatiscenti o pericolose e necessitano di importanti lavori di ristrutturazione. Quanto costa quindi veramente una casa ad 1 euro? Scopriamolo insieme.
Casa ad 1 euro, qual è il loro costo reale
Il Comune vende la casa tramite una gara pubblica al prezzo di 1 euro e si fa garante del venditore. Il costo di 1 euro è però un solo costo simbolico dal momento che chi acquista deve fare un importante investimento costituito da lavori di ristrutturazione e procedure amministrative.
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L’iter per l’acquisto di una casa ad 1 euro varia da comune a comune ma in genere, quando si acquista, bisogna anche versare al Comune un acconto di 5mila euro che si tiene bloccato fino al termine dei lavori. L’acquirente deve poi presentare un progetto di ristrutturazione al comune: per fare questo deve ingaggiare un geometra e il costo medio per la redazione dei progetti di ristrutturazione è di circa 3.000 euro.
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I lavori di ristrutturazione della casa devono poi necessariamente iniziare entro pochi mesi dell’approvazione del progetto e devono completarsi entro pochi anni altrimenti i perde il deposito iniziale. Questo significa che bisogna anche predisporre del denaro necessario per la rata iniziale da dare all’impresa edile.
Ne consegue quindi che il vero costo di una casa acquistata ad 1 euro non è effettivamente 1 euro ma diverse migliaia di euro. L’idea di dover investire denaro in lavori di ristrutturazione potrebbe scoraggiare i potenziali acquirenti dal cogliere questa opportunità. Ricordiamo, però, anche che il governo ha introdotto alcune detrazioni fiscali legate alle ristrutturazioni degli immobili.
