Mutuo cointestato, bisogna essere per forza parenti?

Per accendere un mutuo cointestato, generalmente conveniente, c’è bisogno di specifiche garanzie. E’ compreso il rapporto di parentela?

Mutuo cointestato
Mutuo (Foto Adobe)

Ottenere un mutuo dalla banca è uno dei crucci maggiori della modernità, specialmente per le giovani coppie che preferirebbero pagare mensilmente una ratua di un prestito, per poi ottenere l’immoble dopo diversi anni, piuttosto che pagare una rata d’affitto. Infatti la proprietà immobiliare è ancora uno degli investimenti preferiti dagli italiani, specialmente nelle città.

Ma sovente non si possiede la somma necessaria per acquinstare tutto l’immobile, per cui si ricorre ad istituti di credito per chiedere prestiti. Ma non è così semplice. con il mercato del lavoro contemporaneo, le garanzie che un giovane lavoratore può offrire spesso non sono sufficienti per una banca. Così si richiede l’ipoteca di altri immobili o la garanzia di una terza persona, quale ad esempio un genitore con una buona pensione o con un lavoro fisso, meglio se nel settore pubblico.

Un altro modo per “unire le forze”, è accendere un mutuo cointestato. Raddoppiando le garanzie si avrà maggiore possibilità che la banca accetti di stipulare il contratto di prestito. Come tutte le fomule, offre limiti e vantaggi. Vediamo quali sono.

Mutuo cointestato, chi può sottoscriverlo?

Mutuo cointestato
Mutuo (Foto Adobe)

Innanzitutto è bene precisare che generalmente questa formula viene adottata dalle coppie o da genitori e figli, ma non è necessario essere parenti per richiedere un mutuo cointestato. Quello che importa è che da parte di entrambi i firmatari ci siano delle specifiche garanzie per la banca. Raddoppiando le garanzie, anche immobiliari, c’è maggiore possibilità che la banca accenda il mutuo, e che conceda una somma più elevata di prestito.

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Questo rappresenta un vantaggio di questa formula. Ma allo stesso tempo ci sono dei limiti. Il problema incorre nell’eventualità in cui uno dei due intestatari non paghi puntualmente ciò che gli spetta. L’altro dovrà farsi carico non solo della quota a sé spettante, ma anche dell’altra per insolvenza. In sostanza entrambi i firmatari sono in qualche modo responsabili dell’intera cifra chiesta in prestito, e non solo della propria metà.

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