AGCM avvia istruttoria su presunto cartello carburante a Livigno

Il Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM, ha ufficialmente avviato una istruttoria per verificare se nella zona di Livigno i distributori di carburante abbiano organizzato un cartello per controllare i prezzi alle pompe e evitare quindi di farsi concorrenza

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AGCM indaga su cartello a Livigno (foto Unsplash)

Il procedimento istruttorio ha preso il via ora ma secondo i documenti raccolti dalla Guardia di Finanza e trasmessi all’Autorità potrebbe essere in atto un vero e proprio cartello del carburante a Livigno dal 2012. Si tratta questo di un provvedimento che però non ha alcun legame con l’altro provvedimento con cui la stessa Autorità sta indagando riguardo i recenti incrementi dei prezzi dei carburanti che sono invece oggetto di altri approfondimenti.

Quello che AGCM vuole chiarire è se effettivamente le società che nel corso degli ultimi anni hanno gestito o tuttora gestiscono le pompe di benzina che si trovano nella zona extradoganale di Livigno, così riporta il comunicato stampa ufficiale sul sito della Autorità, si sono scambiate informazioni per poter poi concordare i prezzi da praticare ai consumatori alle pompe. L’Antitrust ha raccolto alcuni dati attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico, in particolare sfruttando lo OsservaPrezzi Carburanti, da cui emerge che almeno dal 2014 i dodici impianti che si trovano a Livigno “hanno sempre praticato lo stesso prezzo per benzina e gasolio“.

Il procedimento istruttorio si è concentrato sulla zona extradoganale di Livigno dato che questa zona, come spiegato dallo stesso comunicato stampa, gode di un particolare regime fiscale sui carburanti ed ha quindi “un importante rilievo commerciale e attira consumatori anche da zone limitrofe“.

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La decisione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è stata presa a seguito di altre indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, indagini da cui emerge proprio che a partire dal 2012 tra gli operatori che sono attivi nella zona di Livigno c’è stato uno scambio di informazioni che ha permesso di concordare i prezzi da praticare alla pompa.

Oltre a voler verificare la possibile esistenza quindi di un accordo ai danni dei consumatori, l’istruttoria di AGCOM vuole anche chiarire se ci sia stato per i prezzi dell’area di Livigno un aumento anomalo rispetto a quello che ci sarebbe potuto essere in caso di libera concorrenza tra gli operatori di nuovo con un possibile danno ai consumatori finali.

Per quello che riguarda invece l’aumento straordinario dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato nelle ultime settimane, AGCM, come indicato da un comunicato stampa pubblicato il 18 marzo scorso, ha già notificato richieste di informazioni alle principali compagnie petrolifere per verificare se i fenomeni registrati possano aver violato le norme “in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza“.

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