Per calcolare il TFR è importante ricordare alcune specifiche sul proprio contratto di lavoro. Come si calcola l’importo?
Il TFR è l’acronimo comune per il trattamento di fine rapporto lavorativo. Viene corrisposto a tutti i lavoratori con busta paga alla termine del lavoro, poco importa se sia per licenziamento, fine del contratto o dimissioni volontarie. Ne hanno diritto tutti i lavoratori, ad eccezione dei contratti occasionali, contratti a progetto, ed ovviamente per i lavoratori a nero.
Ma come si fa a sapere quanto spetta di TFR? Qualche indicazione viene data sulla busta paga, documento che se esaminato con cura dà informazioni anche sul trattamento di fine rapporto maturato. Ma anche lì è un calcolo non semplice.
In linea approssimativa si può stabilire che il TFR corrisponde più o meno allo stipendio mensile moltiplicato per il numero di anni di lavoro. Ma è un calcolo troppo riduttivo per essere considerato realistico. Anche perché negli anni subentrano numerose variabili, tra cui legislative, che vanno ad incidere sul TFR finale. Vediamo più nel dettaglio.
Il TFR tiene presente come fattori principali il numero di anni lavorati e lo stipendio annuale. Partendo da questi dati si può iniziare il calcolo. Innanzitutto la busta paga, specialmente per i lavori decennali, non è sempre la stessa. Poi c’è da considerare la rivalutazione annuale che viene fatta ad ogni 31 dicembre con un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice Istat sull’inflazione.
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Quindi la formula sarà la seguente: si prende l’importo lordo di ogni singolo anno e si divide per 13,5. E così per ogni anno lavorativo si sommano le cifre ottenute e si ha il calcolo del TFR, aggiungendo la rivalutazione d’inflazione (presente in busta paga) degli anni lavorati eccetto l’ultimo. Facendo un esempio, con uno stipendio annuo lordo di 25.000 euro la formula per quell’anno sarà: 25.000 euro: 13,5 = 1.851,85 euro (TFR di quell’anno di lavoro). E così a seguire per gli altri anni.