Bancomat, donna rimborsata dopo un furto: grosso precedente

Confconsumatori ha supportato la donna ed è lieta di annunciare il rimborso del denaro da pare di Crédite Agricole

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Pagamento con carta (Foto Pixabay)

Il furto del Bancomat, come quello del cellulare, è uno degli eventi che generalmente fanno sentire più smarriti. Questo perché ormai la carta di debito ci accompagna sempre nelle spese e ricopre tutti i risparmi sul conto corrente. In caso di furto o smarrimento, ovviamente la cosa più saggia da fare è bloccare immediatamente la carta attraverso il numero verde dell’istituto di credito.

Ma a volte ce se ne accorge troppo tardi ed i prelievi illeciti sono stati già effettuati. Poi da quando esiste la possibilità di fare acquisti contactless entro una certa cifra con una carta rubata non serve nemmeno conoscere il pin code. Il pin per la carta di debito era un livello aggiuntivo di sicurezza. In alcuni casi accade che il risparmiatore conservi la carta insieme al pin per non dimenticare il codice. Ma può essere un errore.

Furto Bancomat, quando si rischia di non essere rimborsati

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Bancomat (Foto Pixabay)

Una donna, nella notte tra il 26 ed il 27 marzo 2021, ha subito un furto nel proprio appartamento. Tra gli oggetti rubati, anche il Bancomat. I malfattori, hanno prontamente ritirato allo sportello bancomat un totale di 1.157 euro. La donna ha prontamente richiesto il rimborso all’istituto di credito, la Crédite Agricole, ricevendo risposta negativa.

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La banca si è appellata al fatto che sia un dovere della correntista mantenere il pin in un luogo sicuro. In questo caso, invece, i fautori del furto hanno portato a termine regolari transazioni di prelievo, con tanto di pin corretto.

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A quel punto la donna si è rivolta a Confconsumatori, con il cui supporto la vicenda è arrivata all’Arbitro Bancario Finanziario. L’Arbitro ha riconosciuto il principio fondamentale per cui se si è vittima di furto esiste totale assenza di colpa, a maggior ragione quando l’illecito si è svolto nell’abitazione privata. Di conseguenza la banca è stata costretta a risarcire 1.107 euro alla donna.

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