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Guerra Ucraina, i nostri conti correnti sono a rischio?

I riflessi della guerra si sentono anche sull’economia, soprattutto per le sanzioni economiche imposte alla Russia

Guerra (pixabay)

La guerra in Ucraina sta inevitabilmente assumendo risvolti anche di natura economica. Intanto gli aumenti del costo del gas, e per l’Italia anche per l’energia elettrica che dipende dal gas, hanno una matrice legata al conflitto ucraino. Gli aumenti del gas da parte della Russia, che copre oltre il 40% del fabbisogno italiano, sono figli di un’aggressione di Putin partita da lontano.

A questi costi energetici vanno aggiunti quelli del petrolio, che già era in graduale rialzo. Le incertezze sul futuro dell’economia a causa della pandemia non ancora sconfitta, stavano già tenendo l’offerta di petrolio sul mercato non soddisfacente rispetto alla domanda con conseguente aumento dei prezzi. Lo scoppio del conflitto non fa altro che peggiorare la situazione.

Conti correnti, cosa succede

conto corrente (foto pexels)

Se i produttori di petrolio producevano a regimi prudenziali per le incertezze economiche legate alla pandemia persistente, in questo momento saranno ancora più incerti gli scenari. Nulla, insomma, potrà spingere i produttori a offrire più petrolio sul mercato. Nel contempo, cresce la domanda perché c’è la corsa alle scorte da parte di paesi interi in presenza di una crisi armata che non offre certezze sugli eventuali sviluppi.

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In questo scenario, ci sono poi le sanzioni inflitte alla Russia che coinvolgono anche le altre economie interne. Molti correntisti si sono chiesti se in Italia ora sin corre qualche rischio per i risparmi. Intanto va fatta una distinzione tra azionisti, obbligazionisti e correntisti. Coloro che in questo momento rischiano di perdere sono gli azionisti e gli obbligazionisti. Dipende dalle azioni acquisite.

Correntisti e non solo, cosa succede

Ci sono imprese i cui titoli hanno avuto un ribasso notevole, come Banca Unicredit ad esempio ma non è la sola. Per quanto riguarda i correntisti, non devono avere timori. Coloro che hanno un conto corrente e risparmi fino a 100.000 euro hanno la tutela del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

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Per quanto riguarda le obbligazioni bancarie anche qui non ci sono grossi rischi. I possessori dei titoli emessi dalle banche italiane che sono esposti verso la Russia, al momento non rischiano. Le obbligazioni emesse dagli istituti di credito italiani saranno rimborsate regolarmente alla scadenza come previsto. I titoli obbligazionari hanno in alcuni casi addirittura guadagnato. Diverso, invece, è il discorso delle azioni.

Va detto che, i dati in ogni caso dicono che le perdite maggiori dall’inizio della guerra sono state dei titoli degli istituti di credito. Questo è dovuto alle esposizioni che gli istituti di credito hanno verso il mercato azionario russo.

Pubblicato da
Marcello Pelillo