Cartelle esattoriali, stangata Agenzia Entrate: cosa cambia

L’inizio di marzo mette fine definitivamente alla rottamazione delle cartelle, a meno di una pace fiscale all’orizzonte. Cosa sta succedendo

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (Foto Adobe)

Per alcuni contribuenti, la scadenza è giunta come una pessima notizia. D’altronde l’Agenzia delle Entrate era stata chiara e, esauriti gli effetti delle agevolazioni, il Fisco manifesta ora tutta la sua funzione di controllo. Stiamo parlando della rottamazione delle cartelle esattoriali, arrivata alla scadenza del 28 febbraio 2022. In realtà, come sappiamo, in questi casi, sono previsti cinque giorni di tolleranza, perciò la scadenza reale è stata quella del 7 marzo; una piccola proroga che non cambia i termini della discussione.

I lavoratori e contribuenti travolti dalla recente crisi economica si trovano ad affrontare le difficoltà che l’interruzione, ora, di qualsiasi agevolazione in termini fiscali può comportare. Sono circa 500mila, tra imprese e autonomi, i soggetti ad attendere la pioggia di cartelle arretrate decadute dalla Rottamazione-per: per essi, il riavvio delle procedure di riscossione delle cartelle esattoriali ha fatto ripartite i consueti termini di pagamento.

Cartelle esattoriali, cosa succede ai contribuenti dopo il 7 marzo?

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (Foto Ansa)

Con la scadenza del 7 marzo, decadono i vantaggi che la rottamazione ha offerto, aprendo un serio fronte di problemi per coloro che non sono riusciti a pagare fino ad ora le rate della rottamazione stessa. Vengono meno, quindi, gli sconti sulle sanzioni e sugli interessi; anzi, addio al beneficio della rateizzazione, scalzato invece dall’obbligo di pagare in un’unica soluzione tutto quanto richiesto dall’Agenzia delle Entrate.

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Le comunicazioni ai contribuenti inadempienti sono pronte e non sarà certo una passeggiata per coloro che non stati in grado di pareggiare i conti col Fisco in tempi di agevolazione degli obblighi. Le lettere comportano il sollecito di pagamento e l’intimazione del saldo dei propri debiti fiscali, tributari e contributivi entro 5 giorni. Dopo la pace fiscale nel 2020, seguita da quella del 2021 a cui sono andate ad aggiungersi le nuove rate da pagare, non ne è prevista, a quanto pare, una nuova all’orizzonte.

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Via libera pertanto al pagamento della prima rata 2022 della Rottamazione-ter, anche se si tratta dello scenario migliore del contribuente, ossia per chi è riuscito a restare dentro al piano di pagamento; le prossime rate che si avvicenderanno nel corso dell’anno, scadranno il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre. Per i casi peggiori, invece, la riscossione entrerà nella fase dei pignoramenti, confische e fermi amministrativi prima, e alle procedure esecutive poi.

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