Cartelle esattoriali, nuova rateizzazione: a chi è rivolta

Le nuove possibilità di rateizzare i pagamenti inevasi con il fisco sono state formalizzate dal decreto “Milleproroghe”. Ecco chi è coinvolto

cartelle fiscali
cartelle esattoriali (pixabay)

La rateizzazione delle cartelle esattoriali è stata molto utilizzata negli ultimi anni dai contribuenti che non riuscivano a risolvere i debiti con il fisco in un’unica risoluzione. Dalla pandemia in poi le rate sono state sospese, ed il lavoro dell’agente del fisco messo a riposo per un po’.

Ma, nonostante le numerose proroghe, il momento in cui i conti tornano al pettine doveva arrivare. E con gli arretrati. Infatti, coloro che avevano aperto un piano di dilazione dei pagamenti prima del 28 febbraio 2020, ora si ritrovano 2 anni di rate non pagate. Certo, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che la riscossione è attivata in maniera soft, ma in ogni caso la ripartenza dei pagamenti ha preoccupato parecchi contribuenti.

Il piano di rateizzazione che era stato approvato prima della pandemia, è stato confermato ora dal Governo. Dopo la dichiarazione di irregolarità con il fisco si può accedere nella seguente modalità:

  • fino a 5.000 euro, le somme possono essere pagate in un numero massimo di 8 rate trimestrali di pari importo
  • oltre 5.000 euro, le somme possono essere pagate in un numero massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.

Cartelle esattoriali, cosa dice il decreto “Milleproroghe”

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cartelle esattoriali (pixabay)

Con un apposito emendamento al decreto “Milleproroghe“, il Governo, lo scorso 17 febbraio, ha deciso di riaprire i termini per la dilazione dei pagamenti. Dopo la sospensione degli ultimi mesi infatti, l’esecutivo di dare la possibilità ai contribuenti con debiti fiscali di richiedere la dilazione dei pagamenti dal 1° gennaio al 30 aprile 2022 anche senza saldare le rate pregresse.

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Ma questo vantaggio non è per tutti. Infatti possono accedere a tale agevolazione solo coloro che avevano acceso un piano di dilazione all’8 marzo 2020. Nel caso in cui non si adempia ai pagamenti nel momento in cui terminerà la sospensione, è prevista una multa più la decadenza del beneficio.

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