Conto corrente bloccato: ecco quando può accadere

La banca può decidere di bloccare il conto corrente impedendo all’utente di effettuare qualsiasi operazione. Ecco i motivi

Conto corrente
Conto corrente (Foto Adobe)

Il conto corrente rappresenta un po’ il peso specifico dell’utente, o almeno uno di quegli elementi identificativi della sua presenza, al contempo, pubblica e privata. Il correntista versa, preleva, bonifica ma, in effetti, ha un ruolo passivo, se pensiamo che la tutela della giacenza supera, paradossalmente, la tutela del suo titolare.

Tutte le transazioni finanziarie, quindi, e le diverse operazioni di pagamento, passano per il nostro iban come fosse il dna della nostra entità finanziaria. Ecco perché i danni economici diventano pesanti quando l’utente si trova impossibilitato ad accedere al proprio credito, causa blocco del conto.

Conto corrente, i motivi del blocco

Conto corrente
Conto corrente (Foto Adobe)

C’è da dire che il blocco del conto corrente non è mai l’esito di un comportamento arbitrario della banca. Anzi, in gran parte delle casistiche, la procedura viene anticipata da una serie di problematiche irrisolte, ancorché la banca di riferimento del cliente non si attiva se non dopo aver ricevuto una notifica da parte dell’autorità giudiziaria.

Un correntista può vedersi negato l’accesso alla sua giacenza bancaria principalmente per quattro tipi di blocco: blocco per scoperto; blocco per la legge antiriciclaggio; blocco per debiti; blocco per morte. Con lo scoperto, il conto corrente è in rosso, il titolare non ha non ha più fondi a disposizione e diventa pertanto debitore verso terzi; nel frattempo non potrà utilizzare né carta di credito, bancomat o assegni se prima non salda tutti i debiti.

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Alla richiesta dell’istituto di credito, il correntista è tenuto a compilare un questionario con i propri dati sensibili, corredato da un documento di riconoscimento. Questa operazione caratterizza la legge antiriciclaggio e deve essere effettuata entro sessanta giorni. Il mancato rispetto della sottoscrizione è un’altra delle ragioni del blocco; contestualmente, la banca potrebbe essere sanzionata con una multa fino a 13mila euro.

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Un altro motivo è dato dal caso in cui il cliente ha grossi debiti: quando la misura del debito equivale al debito più la metà, si va incontro al pignoramento da parte dell’Agenzia delle entrate che verrà rimosso al saldo. Infine, il blocco per morte del titolare che la banca prolunga sino al termine dell’iter della successione.

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