Visite in ospedale, nuove regole dal 10 marzo: cosa cambia

Le visite in ospedale potrebbero tornare a dei regimi più simili al periodo prepandemico. Atteso per il 22 febbraio il decreto definitivo

visita in ospedale
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Per ora si aspetta che il testo sia scritto nero su bianco, ma la Senatrice Annamaria Valente, prima firmataria del decreto, suggerisce che “avrà un iter abbastanza veloce”. Il nodo in questione? Le visite negli ospedali da parte di parenti e familiari, che durante tutta la pandemia sono state sospese.

Alcuni familiari hanno potuto incontrare i degenti nelle sale d’attesa, per un massimo di 45 minuti, ma questo è stato un privilegio di chi si è potuto alzare dal letto. Al contrario, i pazienti più gravi non hanno potuto ricevere alcun tipo di visita, e si sa quanto sia importante per il morale vedere le persone care. Anche se si sta assistendo ad un generale allentamento delle restrizioni, in tema di visite in ospedale finora tutto tace.

Ed i direttori degli ospedali hanno interpretato questo silenzio istituzionale come una prosecuzione del divieto. Familiari ed amici dei degenti hanno spesso lamentato la questione a delle associazioni, che si sono mosse per ristabilire il diritto di visita ai malati.

Visite ospedaliere, cosa cambia dal 10 marzo

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La senatrice Parente ha dichiarato all’Ansa che il 10 marzo dovrebbe essere la data di entrata in vigore del nuovo decreto. Ma, ha aggiunto, si deve dare un po’ di tempo ai direttori ospedalieri di adeguarsi.

Quindi dal 10 marzo si riapriranno le porte dei reparti di degenza ospedalieri, che negli ultimi due anni sono stati interdetti alle visite esterne. Restano in vigore alcune prerogative di base per l’ammissione nei reparti dei visitatori, in pratica le stesse che sono valide per le Rsa.

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Sarà obbligatorio indossare la mascherina Ffp2, e l’esibizione del Super Green pass, che si può ottenere con guarigione più tampone, oppure completamento del ciclo vaccinale più il booster. Le visite torneranno ad essere di 45 minuti ma in reparto, così da poter assistere il degente anche se non riesce ad alzarsi dal letto.

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Questa è una buona notizia sia per i malati che per i parenti ed amici. Deve essere stato difficile in questi ultimi due anni rimanere ore fuori in attesa sperando in un incontro fugace, quando è stato possibile. Questo ultimo tassello sul fronte riaperture era sfuggito, ma da marzo verrà compensato.

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