Il TFR viene calcolato in base ad alcuni parametri fissi. Ciascun lavoratore può fare il calcolo tramite una piattaforma Internet
Come lavoratori dipendenti, uno dei conti che si fanno prima di lasciare un lavoro è quanto spetta come TFR. Il TFR è un acronimo, e più esattamente sta per “Trattamento di fine rapporto”. Fino a qualche decennio fa il TFR, più comunemente detto liquidazione, veniva preso solo a fine carriera, cioè nel momento in cui il lavoratore andava in pensione.
Ma oggi, con la sempre maggior flessibilità nel mondo lavorativo non è infrequente che si interrompano vari tipi di lavori nell’arco della propria vita, per cui, prima di dimettersi, è importante farsi i conti su quanto spetta. C’è da sottolineare che il TFR spetta solo nel caso di lavoro dipendente, cioè a tempo determinato o indeterminato. Non è possibile riceverlo nei contratti di collaborazione, di prestazione occasionale e con la Partita IVA. Ovviamente tantomeno con il lavoro in nero.
TFR, cosa sapere per conoscere l’importo esatto
Quindi, a conti fatti, il TFR deve essere erogato dal datore di lavoro, pubblico o privato che sia, al termine del rapporto di lavoro. Spetta sia nel caso in cui sia il lavoratore a dimettersi che in caso di licenziamento. La liquidazione può essere data in una sola risoluzione o anche a rate.
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In ogni caso, per sapere quanto spetta di liquidazione, il lavoratore dovrà essere a conoscenza di due fattori importanti: gli anni di anzianità nello stesso posto di lavoro e la retribuzione mensile media. La seconda si estrapola dalla busta paga, ma non è semplice calcolarla, specialmente se gli anni di lavoro alle spalle sono molti.
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Gli importi dello stipendio variano ogni mese dipendentemente da vari fattori, quali trattenute, permessi, ferie non godute, tredicesima etc. Si può calcolare il TFR su un sito apposito per conoscere l’importo della liquidazione, ma si devono avere queste due informazioni precise, in questo modo sarà precisa anche la cifra che spetta.
