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Cartelle esattoriali, regole più rigide nel 2022: cosa cambia

Dal 1° gennaio 2022, anche se l’emergenza sanitaria è ancora in corso, cambiano le regole per le agevolazioni delle cartelle esattoriali

(Pixabay)

Gli ultimi 2 anni sono stati accompagnati da una revisione del modello di riscossione fiscale, temporaneamente agevolato per i contribuenti che, in condizioni di difficoltà finanziaria, hanno pendenze con il fisco. Oltre alle note proroghe nei pagamenti delle cartelle esattoriali, il Governo ha offerto la possibilità di rateizzare i pagamenti scaduti senza interessi o more, attraverso la Rottamazione ter e il Saldo e stralcio.

Ma con il 2022 le cosa sono cambiate. La Legge Bilancio per il nuovo anno non prevede più agevolazioni. Ciò significa che le attività di riscossione, anche se ancora in piena pandemia, sono state ripristinate a pieno regime. In particolare per chi negli ultimi mesi non è riuscito a saldare le rate delle cartelle inevase.

Cartelle fiscali, cosa cambia nel 2022

Banconote (Foto Pixabay)

Innanzitutto per le domande di rateizzazione delle cartelle esattoriali presentate dal 1° gennaio 2022:

  • la decadenza in caso di mancato pagamento torna ad applicarsi in caso di omesso versamento di 5 rate, anche non consecutive. Il contribuente decade automaticamente dal beneficio concesso e l’importo dovuto è riscuotibile in un’unica soluzione;
  • per i decaduti da precedenti piani di dilazione, l’accesso a nuove rateizzazioni sarà inoltre consentito a patto di regolarizzare le rate già scadute. Viene meno quindi la possibilità di non saldare il pregresso.

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Mentre coloro che sono riusciti a richiedere la dilazione dei pagamenti fino al 31 dicembre 2021 continueranno le agevolazioni e le riscossioni soft. Nel dettaglio:

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  • la decadenza dal piano di rateazione si concretizza in caso di mancato pagamento di 10 rate, anziché 5, anche non consecutive;
  • i contribuenti decaduti da precedenti piani di dilazione prima dell’8 marzo 2020, hanno potuto presentare nuova domanda di rateazione senza necessità di saldare le somme precedentemente dovute.
Pubblicato da
Giulia Borraccino