In Olanda apriranno le “casse lente” per gli anziani che vogliono fare due chiacchiere al supermercato

E’ un’iniziativa nell’ambito del programma governativo “Uno contro la solitudine”

anziano spesa
(pixabay)

La società anziana si fa sempre più anziana. All’innalzamento occidentale della durata media della vita non corrisponde necessariamente una miglioramento della qualità dell’esistenza.

Sempre più associazioni ed istituzioni si occupano della solitudine e delle problematiche legate alla terza età, che dovrebbe essere il momento di tirare le somme della propria vita in pace, e non affrontare problematiche pratiche e psicologiche quotidiane.

In Olanda è nata una pregevole iniziativa coltivata all’interno dei supermercati, i luoghi di predilezione della giornata di un anziano. Saranno inaugurate le “casse lente”.

Al momento del pagamento della spesa, può capitare che una persona over 75 si ricordi all’ultimo momento di prendere un prodotto, o che abbia difficoltà a contare i soldi. Generalmente questo crea inquietudine e nervosismo degli altri acquirenti in fila.

Ma non nelle casse lente. Sono dei canali preferenziali per coloro che hanno bisogno di tempo ed attenzione per espletare le mansioni alla cassa. In più, per combattere la piaga della solitudine, si può spendere tempo a scambiare due chiacchiere, anziché sentirsi pressati dalla fila di persone impazienti.

Colette Cloosterman-van Eerd, Chief creative officer della catena di grande distribuzione che ha accolto l’input governativo di rompere il silenzio sull’isolamento degli anziani dichiara: Vogliamo aiutare le persone a stabilire un contatto reale, con il genuino interesse dei cassieri nei confronti dei clienti. È un piccolo gesto, ma molto prezioso, soprattutto in un mondo che si digitalizza e diventa sempre più veloce. I nostri negozi sono un importante luogo di incontro per molte persone e vogliamo giocare un ruolo nella riduzione della solitudine”.

Dal prossimo anno verranno inaugurate le Kletskassa, casse lente. Può sembrare piccola cosa, ma in realtà può rappresentare un grande contributo alla quotidianità di molte persone anziane.

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E, a dirla tutta, un rallentamento dei ritmi non danneggerebbe neppure chi non è over 75.

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