Chi soffre di demenza e Alzheimer ha diritto all’assistenza sanitaria gratuita anche nelle RSA

Lo ha stabilito il Tribunale di Modena, che ha rigettato la richiesta di una Casa di Cura di farsi pagare i servizi erogati dall’SSN

foto: Eberhard Grossgasteiger Unsplash

Con un comunicato stampa sul suo sito, l’associazione Konsumer Italia racconta di questa nuova vittoria in campo giuridico che sicuramente aiuterà le famiglie di molti pazienti ricoverati nelle RSA affetti da demenza e Alzheimer; ora hanno una carta in mano in più nel caso venga loro chiesto di corrispondere cifre destinate al pagamento dei servizi di assistenza sanitaria di base.

La sentenza è stata emessa dal tribunale di Modena e arriva al termine di una vicenda giudiziaria che ha visto contrapporsi gli interessi di una struttura di assistenza e quelli di una figlia la cui madre è ricoverata presso l’RSA. Al centro di tutto dei pretesi accordi verbali in base ai quali la figlia della paziente si era, queste le dichiarazioni da parte dei rappresentanti della Casa della Gioia e del Sole di Modena, impegnata a pagare una retta per la degenza della madre nella struttura e per l’assistenza sanitaria.

Dopo aver corrisposto alla Casa di cura oltre 18mila euro, la signora si era rivolta all’Associazione Konsumer che le aveva proposto di inviare una lettera di recesso. Alla lettera di recesso la struttura aveva risposto chiedendo ed ottenendo, in prima istanza, un decreto ingiuntivo per costringere la donna al pagamento di diverse rette di ricovero: 7.500 euro in totale oltre agli interessi e alle spese legali.

Questa richiesta si basava però soltanto su un accordo verbale e riguardava spese sanitarie e prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale per le quali la signora aveva, tra l’altro, diritto a rimborso parziale.

Il Tribunale di Modena ha quindi rigettato la richiesta da parte della Casa di Cura stabilendo innanzitutto che con la lettera di recesso nessuna somma era più dovuta, anche se la donna aveva pagato di sua spontanea volontà in passato, e che non si possono richiedere somme per il pagamento di quei servizi di assistenza atti alla sopravvivenza e alla vita dignitosa dei ricoverati malati di demenza e Alzheimer.

Leggi anche: “Pagare sicuri ad occhi chiusi”, il servizio di supporto finanziario per i non vedenti

Leggi anche: Femminicidi in Messico: Amnesty International denuncia la mancanza di azione giudiziaria

A questo link il comunicato di Konsumer dell’8 ottobre

Queste le parole di Giovanni Franchi, avvocato e Presidente della regione Emilia Romagna di Konsumer che si è occupato della difesa della figlia della signora affetta da demenza e Alzheimer al centro di questa sentenza: “Si tratta di una sentenza importantissima, che si è uniformata alla costante giurisprudenza in materia, per la quale nulla può essere chiesto ai figli o ai nipoti di persone affette da demenza e Alzheimer, ricoverate presso RSA. Inoltre, se le spese vengono spontaneamente pagate da soggetti non obbligati, quanto meno quelle sanitarie o, comunque, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, vanno rimborsate, come accaduto alla signora, che ha ottenuto la restituzione del 50% di quanto corrisposto“.

Impostazioni privacy