Condono fiscale, ipotesi proroga: quali debiti fanno parte dello stralcio

Il decreto Sostegni dello scorso marzo ha annullato debiti fino a 5mila euro per determinate categorie di contribuenti

Cartelle esattoriali
(pixabay)

Lo scorso marzo il decreto sostegni del governo ha previsto, tra i vari interventi, un condono fiscale. C’è stato lo stralcio di debiti fino a 5mila euro per determinate categorie di contribuenti. Al vaglio del governo, però, c’è l’ipotesi di prorogare l’iniziativa. I risultati ottenuti dal condono, i cui termini per l’accesso sono già scaduti, non hanno rispettato le attese. In sostanza, si pensava di ricavare di più dall’iniziativa. Per questo motivo, il governo sta ipotizzando una proroga del condono introdotto lo scorso marzo.

Condono, quali debiti riguarda

Il condono introdotto dal decreto sostegni consiste nello stralcio fino a 5mila euro dei soldi dovuto al fisco affidati dall’ente creditore o da un privato ad un’agenzia di riscossione. Il condono, quindi, riguarda soltanto i debiti iscritti a ruolo.

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I destinatari sono nello specifico: le persone fisiche che hanno percepito nell’anno d’imposta 2019 un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30mila euro; i soggetti diversi dalle persone fisiche, società di capitali, società di persone e enti non commerciali che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30mila euro.

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Non fanno parte dello stralcio i seguenti debiti: somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato; crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti; le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna, le risorse proprie tradizionali, l’IVA riscossa all’importazione.

 

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