Il Parlamento europeo apre la strada agli Ngt, i nuovi Ogm

Secondo gli ambientalisti la possibilità della deregolamentazione degli Ogm è una minaccia per la salute e per l’ambiente

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(Getty Images)

Tornano ad essere il centro di discussione gli Ogm, ovvero gli organismi geneticamente modificati. Il Parlamento europeo ha dichiarato di “prendere atto dello studio sullo stato delle nuove tecniche genomiche volte a mantenere un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente, traendo nel contempo potenziali benefici dalla scienza e dall’innovazione, in particolare per contribuire alla sostenibilità e agli obiettivi di sostenibilità di Green Deal europeo e strategia Farm to Fork”. Con queste parole l’Europa apre la strada agli Ngt, ovvero le nuove tecniche di ibridazione genetica delle piante. Il nodo della questione si crea quando l’UE di pone degli alti obiettivi di riduzione dei pesticidi, senza voler intaccare la quantità produttiva nell’agricoltura. Ed arriva la soluzione: piante geneticamente modificate che resistano naturalmente ai loro nemici naturali ed alle intemperie dei cambi climatici.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, parla degli Ngt come di “genetica green”, che è “capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi, difendere il patrimonio di biodiversità presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista dopo l’emergenza Covid“. Gli ambientalisti, in particolare Greenpeace, non tardano a schierarsi: “L’Ue ha la responsabilità di proteggere l’ambiente e la biodiversità dai potenziali danni causati dai nuovi Organismi geneticamente modificati“. Il rischio è che l’apertura agli Ngt comporti una deregolamentazione sugli Ogm, di data ventennale. Gli Ngt sono le nuove tecniche genetiche sperimentate dal 2001, ovvero da quando la Commissione europea ha inserito le restrizioni sugli Ogm. A differenza della modificazione genetica classica, che ibrida tramite i genomi specie differenti, gli Ngt sono associati a differenti tecniche. Possono modificare, ad esempio, le caratteristiche della patata selvatica inserendo delle strisce genetiche della patata coltivata. E questo sarebbe il modo più “etico” di trattarle. Ma al momento con la sigla Ngt si intende semplicemente la tecnica genetica avanzata post 2001, che comprende anche la modificazione tradizionale, come negli Ogm.

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Affrontare la questione dei danni che l’uomo ha causato nell’ambiente modificando l’ambiente e non il comportamento umano rivela in ogni caso un atteggiamento antropocentrico che contraddice il rispetto per la natura ed la sua biodiversità. A parere di chi scrive non è sbagliato il risultato della tecnologia, ma il punto di vista da cui si parte per svilupparla.

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