In Inghilterra i supermercati non ricevono più alimenti esteri, colpa della Brexit?

Una vera e propria crisi alimentare ha investito il Regno Unito che adesso dovrà trovare una soluzione in tempi rapidi

Coronavirus food
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L’Inghilterra inizia a fare i conti con le prime conseguenze della Brexit di un certo spessore: La nazione infatti è attualmente alle prese con una vera e propria crisi di approvvigionamenti alimentari che sta interessando principalmente le grandi catene di supermercati e i fast food. A causa dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ma anche, giusto precisare, dalle conseguenze di questa pandemia, migliaia di camionisti europei addetti al trasporto merci hanno interrotto i loro viaggi verso la nazione. Un blocco così grande che persino McDonald’s si è ritrovato a non poter più fornire ai propri clienti il tradizionale Milkshake. Ma questa nuova carenza alimentare riguarda tutti i comparti, al punto che la nota multinazionale americana Nando’s, specializzata nel cibo fast food, è stata costretta a chiudere cinquanta dei suoi punti vendita, quasi un quinto di quello presenti sul territorio inglese, a causa della mancanza di polli. La situazione dunque è molto grave, e non a casa è stata definita da molti come la più grande carenza alimentare nella storia del paese dell’ultimo trentennio. A preoccupare maggiormente i produttori sono le ripercussioni che questa crisi potrebbe avere sul periodo natalizio, notoriamente uno dei periodo in cui in tal senso si fattura maggiormente. 

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Un vero e proprio corto circuito produttivo che rischia adesso di lasciare nei prossimi mesi i supermercati inglesi sprovvisti di tantissime merci a cui la popolazione si era ormai abituata. Non resta che attendere gli sviluppi futuri di questa crisi adesso, e capire in che modo il governo guidato da Boris Johnson tenterà di porvi rimedio. 

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