Giuseppe Conte sembra vicinissimo a lasciare la guida del Movimento 5 Stelle

Lo strappo con Grillo sembra ormai difficilmente ricucibile

Sembra già finita l’avventura di Giuseppe Conte alla guida del Movimento 5 Stelle.

Queste quantomeno sono le ultime indiscrezioni fornite da Ansa, secondo cui le dimissioni dell’ex premier da capo in pectore del movimento sarebbero ormai ad un passo. Troppo forte al momento l’attrito con il fondatore Beppe Grillo, che nella giornata di ieri aveva pubblicamente ammesso come su tante questioni, lui e Conte restino molto distanti. Ma ciò che traspare dal discorso del comico genoano, è una profonda delusione per quanto fatto sino ad adesso dall’ex premier da quando si è ritrovato alla guida del Movimento. 

Grillo ha fatto chiaramente intendere come si sia sentito molto poco ascoltato nelle ultime settimane, sentendosi di fatto messo in secondo piano nonostante il suo ruolo di garante. Per questo, sono diversi i parlamentari che descrivono in che modo l’amarezza maturata in questi giorni nel dialogo con il comico, stia portando Conte ad abbandonare il ruolo che aveva assunto lo scorso febbraio.

Interrogato sulla vicenda, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha invitato il Movimento a restare unito e compatto e continuare il dialogo tra le parti, sperando che questo non porti a nessuna scissione. Già, perché di scissione si tratterebbe in fondo: se davvero Conte è un passo dal lasciare la compagine pentastellata, diversi sono i parlamentari che con buona probabilità lo seguirebbero in una nuova avventura politica. Una situazione che porterebbe però il Movimento a indebolirsi ulteriormente dopo il distacco di Di Battista e di tutti coloro che ne hanno appoggiato il dissenso negli scorsi mesi.

Le critiche di Grillo all’ex premier sono state molto pesanti. Una polemica in cui è riuscito a inserirsi anche Davide Casaleggio, uno dei protagonisti del recente divorzio ( ancora tutto da chiarire in sede legale) che di fatto ha portato la storica piattaforma Rousseau, di proprietà della Casaleggio Associati, fuori dal Movimento. Il figlio dello storico fondatore ha infatti dichiarato che stanno emergendo due visioni molto diverse del Movimento, una capeggiata da Grillo e l’altro dall’infinitamente più moderato Conte. Contrasti che secondo Casaleggio stanno oltretutto portando i pentastellati ad assomigliare sempre di più a un partito, la vera nemesi di tutti quegli attivisti, tra cui Di Maio, entrati in Parlamento tanti anni fa. E fonti interne al Movimento hanno riferito all’Ansa che nella giornata di lunedì Conte terrà una conferenza stampa in cui scioglierà la riserva sul suo incarico. Una situazione di vero e proprio caos politico che sta producendo le sue prime conseguenze all’interno del Movimento. Sembra infatti che alcuni esponenti di Napoli, abbiano già chiesto a Grillo di poter bypassare l’alleanza stretta da Conte sulla candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi per poter proporre un altro candidato, considerato più vicino agli ideali del Movimento. Forse il primo vero atto di dissidenza in questa breva ma intensa era Conte alla guida dei 5 Stelle. 

Grillo afferma che Conte deve studiare meglio che cos’è il Movimento

Di sicuro, Beppe Grillo in questi giorni ha deciso di non trattenersi, e le critiche sull’operato di Conte sono state molto pesanti. Al punto ad esempio da portare il comico ad ammonire l’ex premier spiegandogli che deve forse “studiare e imparare cos’è il Movimento“. Dichiarazioni successive alla discesa “diplomatica” a Roma da parte di Grillo, per prendere parte a dei colloqui che dovevano servire a placare la polemica e trovare una quadra, ma che invece sembrano aver esacerbato ancora di più le tensioni tra i due.

Ha ricordato più volte a Conte nel suo dialogo con i giornalisti, che non potrà mai essere il capo del Movimento nel modo in cui forse lo aveva inteso, e che lui in quanto garante dei suoi valori non accetterà mai di avere un ruolo secondario. Le perplessità di Grillo toccano diversi punti affrontati da Conte nelle scorse settimane, tra cui  lo statuto redatto dall’ex premier, che secondo il comico genoano è in primo luogo scritto in “avvocatese”.  Nonostante le dichiarazioni e le difficoltà, Grillo non sembra totalmente convinto di portare avanti uno scontro con Conte, e dunque sembra esserci ancora margine per ricucire. Di qui probabilmente, l’apertura a una possibile rimozione del vincolo dei due mandati, che però è un argomento tutt’altro che freddo all’interno della compagine pentastellata. Rimuoverlo significherebbe infatti, come ha ricordato anche Casaleggio nelle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, rinunciare all’ennesima battaglia che ha da sempre contraddistinto il Movimento. 

Grillo: troppe cose non vanno nello Statuto redatto da Conte

Non sono mancati invece nel suo intervento gli elogi a Di Maio, definito senza mezzi termini come “il migliore ministro degli Esteri” possibile. Grillo in seguito è però tornato sul discorso dello statuto che, al di là di una forma considerata troppo burocratica e ostica da assimilare, risulta anche, secondo le parole del Garante, troppo diverso da quello precedente.

E qui il comico non nasconde certo la sua amarezza in merito: “A Conte avevamo detto di prendere lo statuto e di farlo evolvere, di partire dal nostro statuto. Lui invece ha preso due avvocati e ha scritto un’altra cosa. Me lo ha dato e mi ha detto di non farlo leggere a nessuno. Io l’ho letto e tante cose non andavano”. Il problema di fondo sembra dunque essere che “deve assimilare le nostre cose, è un’ottima persona, ma il visionario sono io”. Altra stilettata questa, che difficilmente sarà andata giù all’ex premier. Sembrerebbe quasi, ma in realtà questo a un certo punto viene anche asserito testualmente da Grillo, che Conte lo abbia realmente relegato a un ruolo di secondo piano, in modo forse inaspettato per lo stesso comico. 

Grillo infatti continua a ribadire con forza il suo ruolo di custode dei valori del movimento, e d’altronde, si tratta di colui che questa compagine l’ha realmente fondata dal nulla quando ancora non esisteva nemmeno un simbolo e tutte queste battaglie trovavano concretezza soltanto nei suoi Vaffa Day. E, continuando nel suo intervento, Grillo ha spiegato ai giornalisti presenti anche quali sono stati i maggiori punti di attrito in proposito. Ha raccontato di come nello statuto redatto da Conte, a lui non venisse più concessa la possibilità di parlare a nome del Movimento. Un fatto che il comico non ha per nulla digerito, tirando in mezzo allo storico addetto alla comunicazione pentastellata Rocco Casalino, passato con Conte dopo la fine della legislatura: “Ho chiesto che Casalino si interfacci anche con me non solo con Conte, è una vita che faccio comunicazione”. 

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Non manca infine lo spazio anche per un duro affondo contro l’operato del Ministro alla transizione Energetica Roberto Cingolani. Inequivocabile l’affermazione di Grillo in proposito sull’operato del politico: “Cingolani se continua così è un bagno di sangue…“.

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