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Tassa di successione: cos’è, a cosa serve e come funziona

Si riapre il dibattito politico in Italia per quanto concerne la tassa di successione. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta, a cosa serve e come funziona

Calcolo Tasse (Pixabay)

In questi giorni si parla tanto della tassa di successione perché Enrico Letta ha proposto di introdurre una dote per i 18enni finanziata con un aumento delle imposte di successione per i patrimoni più ricchi. Il riferimento era a quell’1% della popolazione più ricca del nostro paese. L’idea è stata immediatamente bocciata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Si sarebbe così accesa una discussione abbastanza accesa attraverso i media. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani online tra i due ci sarebbe stata una lunga telefonata per un chiarimento diretto sulle rispettive posizioni. Telefonata nel corso della quale Letta e Draghi non hanno mancato di scambiarsi opinioni e punti di vista. Ma scopriamo cos’è la tassa di successione a cosa serve e come funziona.

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Come funziona la tassa di successione?

Calcolo tasse (Foto Pixabay)

La tassa di successione, come ci si può immaginare, riguarda coloro i quali ricevono in eredità beni immobili e diritti reali immobiliari, Questi hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione così da poter pagare la relativa imposta.

La dichiarazione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Sono chiamati ad ottemperare a questo obbligo:

  • i chiamati all’eredità e i legatari, anche nel caso di apertura della successione per dichiarazione di morte presunta, ovvero i loro rappresentanti legali;
  • gli immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente;
  • gli amministratori dell’eredità e i curatori dell’eredità giacenti;
  • gli esecutori testamentari.

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Le franchigie per quanto riguarda la tassa di successione nel nostro paese sono le seguenti:

  • 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, 100.000 euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.
Pubblicato da
Salvatore Serio