Riaperture Covid, Coldiretti: estate da 30 miliardi per la ristorazione 

Riaperture Covid, ecco quale sarà l’impatto delle nuove misure per il contesto della ristorazione. Si prevedono grossi risultati finalmente 

Novità sul coprifuoco
Tavoli ristorante (Pixabay)

Trenta miliardi di euro. E’ questa la cifra che ne verrà in estate grazie alla riapertura totale dal 1 giugno, a pranzo e a cena, di bar, ristoranti, pizzerie e ogni altro contesto legato alla ristorazione. Lo riferisce Coldiretti, con l’associazione che ha studiato l’impatto che avranno le nuove misure anti-Covid introdotte dal Consiglio dei ministri.

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Riaperture Covid, così la ristorazione riparte 

ristorante
(pixabay)

A favorire i vari locali e strutture, ovviamente, sarà anche il coprifuoco nel frattempo allungato alle 23.00 ma che verrà poi completamente cancellato a partire da giugno inoltrato. Considerando anche una campagna vaccinale che procede spedita e con risultati importanti, la prossima potrebbe e dovrebbe essere l’estate della rinascita per molte attività.

E tra i tanti sorride in particolare anche l’intero contesto agroalimentare, il quale riuscirà finalmente smaltire oltre un milione di chili di vini e cibi purtroppo bloccati nei magazzini e non venduti durante la pandemia per ovvi motivi. Del resto – evidenzia sempre l’ente – si stima che circa 330 mila tonnellate di carne bovina non sia mai arrivata in molti locali costretti alla chiusura, così come purtroppo 270 mila tonnellate di pesce e almeno 220 milioni di bottiglie di vino rimaste arenate nelle varie strutture.

Oltre alle varie restrizioni con mesi e mesi di chiusure, anche la scarsa affluenza per un lungo periodo di tempo e l’incertezza del domani ha inciso sui mancati acquisti di materie prime. Un inevitabile e gravoso effetto domino. Ma adesso, con le riaperture e il turismo che potrebbe tornare essere in parte protagonista grazie al green pass, potrebbe esserci una graduale risalita.

Di certo, salvo sorprese, si farà meglio dello scorso anno quando, causa emergenza sanitaria ed economica, la spesa del cibo in vacanza è scesa addirittura del 58%. E’ stato in assoluto il punto più basso dell’ultimo decennio.

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