Il Garante della Privacy ha approvato il nuovo codice di condotta sulle informazioni commerciali dell’Ancic

Il Garante della privacy ha approvato definitivamente il nuovo codice di condotta sulle informazioni commerciali proposto dall’Associazione Nazionale tra le imprese di informazioni commerciali e di gestione del credito, Ancic.

Garante privacy, approvato il codice di condotta dell'Ancic
Garante privacy, approvato il codice di condotta dell’Ancic (foto: pixabay)

Entrerà in vigore con la prossima Gazzetta Ufficiale il nuovo Codice di condotta sulle informazioni commerciali approvato dal Garante della privacy e scritto dall’Associazione Nazionale tra le imprese e di informazioni commerciali e di gestione del credito.

L’iter era iniziato con la prima approvazione nel 2019 ed ora entra effettivamente in vigore a conclusione del lavoro svolto per l’accreditamento dell’organismo di monitoraggio, come richiesto dal Garante.

Il Codice di condotta per le informazioni commerciali e la gestione del credito era già stato approvato nel 2019 da parte del Garante. L’effettiva entrata in vigore e l’efficacia del codice era però stata subordinata al completamento di una fase di accreditamento dell’Organismo di Monitoraggio, OdM, per far sì che il codice fosse rispettoso anche del Regolamento Europeo in materia di privacy.

Il nuovo organismo di monitoraggio sarà composto da 5 membri, esterni all’associazione Ancic, con un incarico di 5 anni non rinnovabile. Lo OdM avrà, tra gli altri, il compito di verificare che chi aderisce all’Ancic rispetti il Codice di condotta e dovrà anche gestire la risoluzione degli eventuali reclami.

Il nuovo Codice dell’Ancic permetterà alle società che fanno parte dell’associazione di muoversi all’interno di un quadro definito di regole. In particolare con il nuovo Codice le società che offrono servizi riguardo l’affidabilità commerciale degli imprenditori e dei manager avranno il permesso di trattare i dati personali dei soggetti che sono censiti, senza dover richiedere il consenso.

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Dovranno però comunque garantire loro maggiori tutele con una informazione corretta sul trattamento che viene fatto dei dati e permettendo a questi anche l’esercizio dei propri diritti come da normativa sulla privacy.

Tra questi, quindi, ci sarà la possibilità di opporsi al trattamento dei dati personali raccolti, la rettifica degli stessi o l’aggiornamento.

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