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Pagamenti digitali o contanti? Ecco cosa preferiscono gli italiani

Pagamenti digitali o contanti, cosa preferiscono gli italiani? Arriva un risultato interessante e forse inaspettato a tal riguardo. 

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Grossa accelerata per la moneta digitale in Italia, ma il contante – nonostante tutto – resta ancora in pole position. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dall’Osservatorio sugli Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano. Nel 2020, malgrado una discesa dei consumi pari al 13% in virtù anche del Covid-19, le transazioni totali sono state pari a 5.2 miliardi, scattando così dal precedente 29% nazionale a un significativo 33%.

Pagamenti digitali e contanti, i riscontri nel 2020

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Il balzo si registra soprattutto per quanto riguarda i pagamenti con contacless e smartphone-wearable che registrano rispettivamente un +29 e un +80. Ma i pagamenti in soldoni, come detto, resta al momento ancora l’opzione favorita per gli italiani. Tuttavia questo periodo storico potrebbe aver segnato una svolta che si percepirà solo successivamente, con le primissime luci di una nuova nuova era.

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Ne è convinto Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments, pronunciatosi così sulla questione: “L’anno ormai conclusosi, nella sua drammaticità, potrebbe aver segnato un importante punto di partenz. Già registravamo un tentativo di utilizzare i metodi più innovativi per i pagamenti, ma la pandemia ha comportato una spinta importante. Ora ci muoviamo pertanto verso una digitalizzazione concreta”. 

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La primissima spinta in tal senso è avvenuto col lockdown generale, quando vi è stata una chiusura netta dall’11 marzo al 3 maggio. In quei mesi sono stati tantissimi a rifarsi ai grandi colossi on line come Amazon o Zalando e ai piccoli e medi negozi. Donne in attesa, studenti che necessitavano di libri particolare e ogni altra necessità non reperibile data la chiusura totale. Il cashback poi ha fatto il resto e gli acquisti on line hanno registrato cos’ un aumento del 31% nel 2020, recuperando rispetto a una crisi del settore che registrava un allarmante -47 in precedenza.

Pubblicato da
Redazione Consumatore