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Canone Rai, i coniugi con diversa residenza lo pagano due volte?

Il canone Rai è addebitato direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica e deve essere corrisposto solo per l’abitazione di residenza.

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Spesso i coniugi hanno residenze diverse. I motivi possono essere i più disparati: non pagare le tasse sulla seconda casa, lavoro, etc. Il canone Rai è addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica ed è dovuto solo per l’abitazione di residenza.

Perciò, i coniugi che hanno residenze diverse dovranno corrispondere il pagamento doppio del canone Rai. Invece, nel caso in cui si abbiano doppie utenze intestate separatamente, ma un’unica residenza si dovrà comunicare al Fisco che il canone è già pagato dall’altro coniuge.

Per i coniugi che vivono in due residenze diverse, purtroppo, non c’è soluzione. Dovranno corrispondere il canone per ciascuna residenza. Il solo modo per non pagare il canone è quello di non possedere il televisore. In questa circostanza, si potrà inoltrare una dichiarazione di autocertificazione all’Agenzia delle Entrate.

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Canone Rai, chi ha diritto all’esenzione

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La Legge di Bilancio 2020 ha previsto l’introduzione dell’esenzione del canone per gli anziani con un’età anagrafica superiore ai 75 anni. Per poter presentare la domanda, però, è previsto un tetto reddituale da non superare. Il beneficio, infatti, richiede un reddito pari o non superiore agli 8 mila euro.

L’esenzione dal canone, inoltre, è prevista solo nel caso in cui l’anziano over 75 non viva con altri soggetti titolari di una propria entrata reddituale mensile – ad eccezione del coniuge. Questa condizione non si applica se l’anziano condivide lo spazio abitativo con badanti, collaboratori domestici o colf.

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Altre circostanze in cui è prevista l’esenzione sono il mancato possesso dell’apparecchio televisivo e la corresponsione del canone da parte di un membro del nucleo familiare, intestatario di un’altra bolletta.

Pubblicato da
Sarah Fiorilli