Istat, record di famiglie in povertà assoluta in più nel 2020

Secondo l’indagine pubblicata dall’Istat, nel corso del 2020 l’aumento del famiglie in povertà assoluta è stato vertiginoso.

Istat povertà
Pixabay

La povertà assoluta torna sulla scena economica e sociale italiana. Secondo l’ultima indagine Istat, nel corso del 2020 i numeri sono tornati a quelli di 15 anni fa. L’anno scorso, infatti, le famiglie in povertà assoluta sono state 335 mila in più. Un record triste che invita tutti a riflettere.

A questo trend negativo si aggiunge il calo della spesa per i consumi delle famiglie che torna ai livelli del 2000. Inoltre, l’aumento della povertà è stato registrato più al Nord che al Sud.

I dati raccolti dall’Istat sul 2020 indicano valori della povertà assoluta in crescita sia dal punto di vista familiare – da 6,4% del 2019 a 7,7% -, con oltre 2 milioni di famiglie coinvolte, che individuale – dal 7,7% al 9,4% – che arrivano a 5,6 milioni.

Leggi anche: Cartelle esattoriali, in arrivo la cancellazione di 60 milioni di atti

Istat, i dati sulla povertà in Italia

Istat povertà
Pixabay

La pandemia, purtroppo, ha messo un freno al trend positivo che l’Italia aveva ottenuto negli ultimi quattro anni – dal 2019 andando indietro. Questo periodo così favorevole aveva portato alla diminuzione delle famiglie in povertà assoluta.

Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, nel 2020 le famiglie in povertà assoluta sono oltre 2 milioni che corrispondono al 7,7% del totale, con un aumento dal 6,4% del 2019, pari a 335 mila unità in più. Il numero totale di individui coinvolti è di circa 5,6 milioni corrispondenti al 9,4% dal 7,7% di partenza del 2019, che equivale a oltre un milione in più rispetto all’anno precedente.

Leggi anche: Fisco, Giuseppe Zafarana propone un prelievo sui paradisi fiscali

La crescita della povertà assoluta si inserisce in un contesto molto più ampio. Infatti, ad essere registrato è stato anche un calo record nella spesa per i consumi delle famiglie. Secondo le indagini, nel 2020 la spesa media mensile è tornata ai livelli del 2000, ovvero a 2.328 euro il che equivale al -9,1% rispetto al 2019.

Impostazioni privacy