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Aidaa, nel 2020 un cane avvelenato ogni 16 minuti

AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, rivela che in Italia nel 2020 c’è stato un cane avvelenato ogni 16 minuti. Per l’80% si è trattato di cani randagi.

Ogni anno, l’avvelenamento di cani, randagi o di proprietà, è una piaga e non sembra essersi arrestata neanche durante il 2020, anno della pandemia. Sono stati infatti quasi 33mila gli animali avvelenati con quasi il 5% di esemplari poi deceduti a causa del veleno ingerito. Questi sono i numeri diffusi da AIDAA.

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AIDAA: un cane avvelenato ogni 16 minuti in Italia

(fonte: Pixabay)

Il report di AIDAA scende anche nei particolari, fotografando una situazione particolarmente triste in Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia. Queste le Regioni con il maggior numero di avvelenamenti, soprattutto di cani randagi. Anche in Toscana e Lazio gli avvelenamenti sono molto frequenti, per la maggior parte ai danni di cani inselvatichiti e ibridi di lupo.

I dati sono leggermente diversi per i cani avvelenati di proprietà. Peggiore di tutti il Piemonte, seguito di nuovo dalla Sicilia e dall’Abruzzo. Un cane avvelenato, quando è di proprietà, molto spesso viene colpito nel giardino in cui vive, rendendo ancora più difficile difenderlo da un eventuale attacco. E le motivazioni dietro questi atti sono, molto spesso, liti e attriti tra vicini di casa, di cui i cani finiscono con l’essere vittime.

C’è poi il problema dei cani da caccia: oltre 2000 degli avvelenamenti sono infatti avvenuti ai danni di cani di cacciatori.

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AIDAA ha indicato anche che nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile individuare e perseguire gli autori dell’avvelenamento, soprattutto se il cane avvelenato è un cane randagio. Di poco migliroe la situazione per i cani da compagnia ma i numeri sono ancora troppo bassi: sul totale degli episodi solo in 32 casi è stato possibile trovare l’autore del gesto.

Pubblicato da
CarmeloG