Il telemarketing e il teleselling tornano al centro del dibattito pubblico. Il 16 dicembre 2025, nella Sala Tatarella della Camera dei Deputati, si è tenuto un convegno promosso dall’associazione Codici per fare chiarezza su un settore che riguarda milioni di cittadini e che, ancora oggi, presenta troppe zone d’ombra.
L’incontro ha messo attorno allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni, associazioni dei consumatori, esperti legali e imprese, con un obiettivo comune: trovare un equilibrio tra diritti dei cittadini, correttezza delle pratiche commerciali e sostenibilità economica del settore.
Un dialogo tra politica, consumatori e aziende
A moderare il dibattito è stato Francesco Rossolini, responsabile delle Relazioni Istituzionali di Codici. Il confronto si è sviluppato in due momenti: il primo dedicato agli interventi istituzionali, il secondo alle esperienze dirette di consumatori, professionisti e imprese.
Tra i relatori istituzionali sono intervenuti Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, le deputate Eliana Longi e Letizia Giorgianni (Fratelli d’Italia), Vinicio Peluffo (Partito Democratico) e Paolo Pirani del CNEL. A seguire, hanno preso la parola Ivan Marinelli (iConsumatori), gli avvocati Gabriele Veltri e Giorgio Gili ed Enrico Tasca, Direttore Generale del Gruppo Equity.
Il nodo centrale: troppe chiamate e poca trasparenza
Uno dei messaggi più chiari emersi dal convegno è che il telemarketing, così com’è oggi, genera spesso disagio e sfiducia. Chiamate insistenti, numeri anonimi, offerte poco chiare e consensi difficili da verificare hanno contribuito a creare un clima di diffidenza generale.
Ivano Giacomelli ha ricordato che il telemarketing non è di per sé negativo, ma deve essere regolato meglio. Servono regole chiare, controlli efficaci e il rispetto dei cittadini. Contrastare le chiamate abusive, rendere sempre riconoscibile chi chiama e valorizzare le aziende corrette sono passi fondamentali per rendere il settore più sostenibile, anche dal punto di vista occupazionale.
Le proposte della politica
Dal Parlamento arrivano alcune proposte concrete. La deputata Eliana Longi ha illustrato una proposta di legge attualmente in discussione che punta a rafforzare le tutele per i consumatori senza penalizzare le imprese che operano correttamente. Tra le novità previste ci sono il registro dei consensi e regole più severe per chi viola la normativa.
Letizia Giorgianni ha sottolineato come il problema tocchi tutti, non solo gli addetti ai lavori. Ha ricordato che molte offerte telefoniche finiscono per peggiorare le condizioni contrattuali dei cittadini e che una percentuale significativa dei contratti conclusi tramite telemarketing risulta svantaggiosa per il consumatore. Da qui l’idea di rendere il mercato più trasparente e di introdurre figure professionali, come l’utility manager, capaci di aiutare le famiglie a orientarsi tra le offerte.
La voce dei consumatori
Dal punto di vista dei consumatori, il giudizio è netto. Secondo Ivan Marinelli, presidente di iConsumatori, oggi il settore assomiglia a un “far west”, dove le regole spesso non vengono rispettate. Per questo è necessario introdurre controlli più stringenti e rendere responsabili non solo i call center, ma anche le aziende che commissionano le campagne telefoniche.
Anche sul piano giuridico, secondo l’avvocato Gabriele Veltri, è necessario un coordinamento più efficace tra il GDPR e il Codice del Consumo, per evitare vuoti normativi che penalizzano i cittadini.
Giorgio Gili, esperto di compliance, ha evidenziato come il rispetto delle regole non possa limitarsi a una formalità. Script poco chiari, sistemi di incentivi sbilanciati e l’uso crescente di algoritmi decisionali rendono indispensabile maggiore trasparenza, tracciabilità e controllo continuo dei processi.
Il punto di vista delle imprese
Anche le aziende chiedono regole più chiare. Enrico Tasca, Direttore Generale del Gruppo Equity, ha spiegato che un telemarketing scorretto danneggia non solo i consumatori, ma anche le imprese serie. Prevenire le attivazioni non richieste e fornire informazioni complete ai clienti è fondamentale per costruire fiducia.
Secondo Tasca, le imprese possono diventare alleate dei consumatori, collaborando con le associazioni e contribuendo a diffondere pratiche più etiche e sostenibili.
Verso un nuovo equilibrio
Le conclusioni del convegno hanno messo in evidenza un punto condiviso: serve un cambio di passo. Le deputate Longi e Giorgianni hanno ribadito l’impegno delle istituzioni per rafforzare le tutele e garantire un mercato davvero concorrenziale.
Francesco Rossolini ha infine sottolineato l’importanza di un approccio equilibrato, capace di garantire pari condizioni per tutti gli operatori e vantaggi concreti per i cittadini, in termini di qualità dei servizi e prezzi più equi.
Il confronto ha mostrato una realtà complessa, ma anche una volontà comune di collaborare. L’obiettivo è chiaro: trasformare il telemarketing da fonte di disagio a strumento utile, trasparente e rispettoso dei diritti di tutti.