A partire dai 1° novembre 2025 ci saranno dei nuovi cambiamenti per chi deve prendere la patente, e non sono buone notizie.
Dal prossimo anno prendere la patente sarà un po’ più complicato. Non impossibile, ma di certo meno economico. Il Ministero delle Infrastrutture ha approvato un decreto che rivoluziona il percorso per chi vuole ottenere la patente B, e le novità si faranno sentire.
L’idea di fondo è migliorare la sicurezza sulle strade e rendere gli esami più uniformi in tutta Italia. Fin qui, tutto giusto. Ma per chi deve affrontare il percorso da zero, ci sarà da prepararsi anche a nuovi costi e più ore di guida. Un cambiamento che, come spesso succede, divide: c’è chi lo vede come un passo avanti e chi lo considera solo un’altra spesa da aggiungere alla lista.
Dal 1° novembre 2025, entra in vigore una novità che riguarda il modo in cui vengono pagati gli esaminatori della Motorizzazione. Finora il rimborso era calcolato in base ai chilometri percorsi, ma con il nuovo decreto verrà introdotto un compenso fisso di 275 euro per ogni sessione d’esame. Una semplificazione per chi organizza, ma che inevitabilmente si rifletterà anche sui costi dei candidati: si parla di 10-15 euro in più a testa.
Non è una cifra enorme, ma va sommata ad altre spese che, nel complesso, iniziano a pesare. A cambiare sarà anche la parte pratica: per ottenere la patente serviranno almeno otto ore di guida certificate, contro le sei attuali.
L’intenzione è quella di rendere i futuri automobilisti più preparati, ma due ore in più significano anche una spesa aggiuntiva. Considerando che una lezione di guida costa in media tra 40 e 60 euro, il rincaro può andare da 80 a 120 euro in più. Chi aveva pianificato di fare solo le lezioni minime richieste dovrà quindi rivedere i conti.
Molte autoscuole stanno già cercando di capire come gestire la situazione. C’è chi pensa a pacchetti scontati per chi si iscrive con anticipo, e chi propone di raggruppare più candidati nello stesso esame per dividere le spese del forfait destinato agli esaminatori.
Le associazioni del settore si sono espresse in modo opposto. L’Unasca tende a minimizzare i rincari, sostenendo che la maggior parte degli studenti fa già più di otto ore. La Confarca invece avrebbe voluto un aumento ancora più marcato, almeno dodici ore obbligatorie, per garantire una formazione più completa.
E dal gennaio 2026 arriverà anche un piccolo aumento dei diritti da versare alla Motorizzazione, qualche euro in più per ciascun candidato. Nulla di drammatico, ma che si aggiunge a tutto il resto.
Dal prossimo anno ottenere la patente costerà di più e richiederà più impegno. Chi si sta preparando farebbe bene a informarsi per tempo e a confrontare i prezzi delle autoscuole: con un po’ di organizzazione, si può evitare che il sogno di guidare diventi una spesa importante.