Alcuni fortunati cittadini potranno a breve ricevere il Reddito di Povertà: scopriamo subito insieme di cosa si tratta e come averlo.
Il Reddito di Povertà torna a far parlare di sé. Ad agosto 2025 la Regione Siciliana ha annunciato un ampliamento della misura grazie a un milione di euro in più stanziati lo scorso giugno.
Una scelta che ha permesso di scorrere la graduatoria e allargare la platea dei beneficiari, dando una nuova occasione a chi inizialmente era rimasto escluso.
Con queste risorse aggiuntive sono stati “ripescati” quasi mille nuclei familiari, per l’esattezza 939. Per loro è previsto un contributo economico una tantum che può arrivare fino a 5.000 euro, un aiuto concreto in un momento in cui i rincari rendono sempre più difficile arrivare a fine mese. In caso di punteggio identico tra i richiedenti, si è proceduto con un sorteggio, i cui esiti sono stati pubblicati il 26 agosto.
Chi risulta tra i nuovi ammessi deve seguire un passaggio fondamentale: caricare sulla piattaforma dedicata l’attestazione rilasciata dal proprio Comune di residenza. L’accesso avviene tramite SPID di livello 2 o Carta Nazionale dei Servizi. La finestra utile va dal 9 settembre 2025 alle ore 12:00 del 9 ottobre 2025. Attenzione però: chi non presenta il documento entro i termini, perde il diritto al contributo.
Le graduatorie aggiornate sono disponibili online, insieme alle istruzioni operative pubblicate dall’Irfis e dall’Assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali.
Con questo ampliamento, il Reddito di Povertà conferma il suo ruolo di sostegno mirato per chi vive situazioni di forte disagio, arrivando a coinvolgere quasi un migliaio di famiglie in più rispetto ai mesi precedenti.
Un aspetto importante da sottolineare è che il Reddito di Povertà non si limita a fornire un aiuto economico immediato, ma vuole rappresentare anche uno strumento di inclusione sociale.
L’obiettivo della Regione è infatti quello di affiancare al contributo diretto un percorso di accompagnamento, attraverso servizi comunali e associazioni del territorio, per sostenere le famiglie non solo dal punto di vista finanziario ma anche nell’accesso a opportunità lavorative e a misure di reinserimento. In questo modo, il beneficio diventa un punto di partenza e non solo un sostegno temporaneo, con l’intento di restituire dignità e stabilità a chi oggi si trova in condizioni di maggiore fragilità.