Chi percepisce NASpI o DIS-COLL può avere ben 5.000 euro: basta conoscere un piccolo escamotage che in pochi conoscono.
Chi percepisce NASpI o DIS-COLL non è obbligato a restare completamente fermo. È infatti possibile svolgere piccoli lavori occasionali senza rischiare di perdere l’indennità.
Si tratta di attività come collaborazioni domestiche, assistenza a bambini o anziani, lezioni private e altre prestazioni semplici, che danno la possibilità di guadagnare qualcosa in più restando dentro i limiti fissati dalla legge.
Anche se percepisci l’indennità di disoccupazione, non vuol dire che non puoi lavorare, anzi puoi svolgere dei lavori occasionali. L’INPS regola queste attività attraverso due strumenti precisi. Il primo è il Libretto Famiglia, pensato per le famiglie che hanno bisogno di un aiuto in casa, nel giardinaggio o con l’assistenza. Il secondo è il Contratto di prestazione occasionale, rivolto invece a enti o imprese.
Chi si registra come prestatore può collaborare con diversi datori di lavoro, anche se sta ricevendo un’indennità di disoccupazione. NASpI e DIS-COLL infatti non sono incompatibili con queste prestazioni, purché vengano rispettati i limiti di reddito.
Il tetto massimo è di 5.000 euro l’anno. Se non si supera questa soglia, le prestazioni occasionali non influiscono sulla NASpI o sulla DIS-COLL. In pratica, il disoccupato può continuare a ricevere regolarmente l’indennità, integrandola con compensi derivanti da attività saltuarie.
Chi percepisce NASpI o DIS-COLL può registrarsi e lavorare tramite il Libretto Famiglia in attività come:
Si tratta quindi di mansioni semplici, temporanee e compatibili con la condizione di disoccupato.
I compensi ottenuti con il Libretto Famiglia sono coperti da contribuzione INPS per invalidità, vecchiaia e superstiti e comprendono anche l’assicurazione INAIL contro gli infortuni. Non sono soggetti a tasse, quindi il lavoratore riceve l’importo pieno.
Il vantaggio è evidente: si può guadagnare qualcosa, mantenendo la propria posizione contributiva attiva e senza ridurre l’indennità di disoccupazione. L’unica condizione da rispettare è non superare la soglia dei 5.000 euro annui.