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INPS

Pensioni a rischio sospensione: cosa sta succedendo e cosa bisogna fare entro settembre

Molti pensionati rischiano tagli o revoche sulle prestazioni INPS: c’è tempo solo fino al 19 settembre 2025 per evitare problemi.

C’è un messaggio importante che l’INPS ha già inviato da tempo a tanti pensionati, ma che ora i sindacati stanno riportando all’attenzione per il bene dei pensionati: alcune prestazioni potrebbero essere sospese o addirittura revocate. Non si tratta di un nuovo provvedimento, ma di un promemoria urgente che riguarda tutti coloro che percepiscono pensioni legate a limiti di reddito.

Pensioni a rischio sospensione: cosa sta succedendo e cosa bisogna fare entro settembre – consumatore.com

Parliamo di chi riceve l’assegno sociale, la maggiorazione sociale, l’integrazione al minimo o anche solo un piccolo importo aggiuntivo mensile. In molti casi, si tratta di prestazioni calcolate tenendo conto anche del reddito del coniuge, e non solo del proprio. Dunque, vediamo cosa fare per non perdere la pensione.

Rischi la pensione se non fai questa comunicazione entro il 19 settembre 2025

A far scattare le lettere da parte dell’INPS sono state le mancate comunicazioni dei redditi riferiti agli anni 2020 e 2021. Per chi non ha ancora inviato questi dati, la situazione è molto chiara: se non si provvede entro il 19 settembre 2025, l’Istituto procederà con una trattenuta del 5% sulla pensione e, in caso di ulteriore ritardo, anche con la revoca totale della prestazione.

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Le lettere informative sono già state spedite ai diretti interessati, ma non tutti le hanno viste o comprese fino in fondo. Per questo, i sindacati stanno chiedendo a chiunque riceva una di queste comunicazioni di agire subito. Il tempo per sistemare le cose c’è ancora, ma va usato bene.

Come risolvere: per riavere la pensione serve la domanda di ricostituzione

La soluzione si chiama domanda di ricostituzione per motivi reddituali. Si può fare online in autonomia, tramite SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un patronato o a un sindacato.

L’importante è trasmettere all’INPS i dati corretti, inserendo i redditi mancanti degli anni 2020 e 2021.

Come risolvere: per riavere la pensione serve la domanda di ricostituzione – consumatore.com

E già che ci sei, conviene aggiungere anche quelli del 2022 e 2023, così da mettersi al sicuro anche per gli anni futuri. Basta una dimenticanza per vedersi ridurre o togliere un aiuto importante.

Se non fai nulla ecco cosa succede

Chi non risponde entro i termini vedrà comparire una trattenuta sul cedolino della pensione, e se la situazione non viene sistemata per tempo, l’intera pensione potrebbe essere cancellata.

In un momento in cui ogni euro conta, perdere anche solo una piccola integrazione può fare la differenza. Meglio non aspettare l’ultimo minuto: se hai dubbi, contatta subito il tuo patronato o accedi al sito dell’INPS per sistemare la tua posizione.

Pubblicato da
Aurora De Santis