Novità importante per gli italiani, arriva un nuovo bonus mensile fino a 850 euro: scopriamo subito come funziona e chi può richiederlo.
Dal 2025 è stato introdotto un nuovo contributo mensile pensato per sostenere chi si trova in condizioni particolarmente complesse. Non si tratta di un bonus per tutti i cittadini, ma di una misura mirata che affianca altre forme di sostegno già esistenti.
L’intento è quello di aiutare una certa categoria di cittadini. Vediamo subito a chi è rivolto e come ottenerlo in poche mosse.
Questo nuovo bonus è un grandissimo aiuto per alcune famiglie italiane in quanto l’importo può arrivare fino a 850 euro al mese, ma per ottenerlo è necessario rientrare in requisiti molto precisi, sia economici che legati alla propria situazione.
Dal primo gennaio 2025 è partita una nuova misura per gli anziani più fragili. Si chiama Prestazione Universale, ed è per chi, oltre ad aver superato gli 80 anni, ha bisogno continuo di assistenza a casa.
Parliamo di situazioni davvero delicate, dove serve una persona accanto 24 ore su 24 o servizi professionali specifici. Il bonus può arrivare fino a 850 euro al mese, che si sommano all’indennità di accompagnamento.
I requisiti sono molto rigidi. Serve un ISEE bassissimo, sotto i 6.000 euro, e bisogna già ricevere l’indennità di accompagnamento.
Poi c’è la valutazione del bisogno assistenziale, che non si basa solo su motivi sanitari ma anche su aspetti sociali: l’INPS valuta tutto, dalla condizione clinica all’ambiente familiare, e solo chi rientra in certi parametri può accedere. Insomma, si tratta di un aiuto importante, ma riservato a pochissime persone.
L’INPS ha cercato di semplificare la domanda, perché compilare tutto non era proprio una passeggiata.
Ora le risposte al questionario sul bisogno assistenziale sono più dirette, con “sì” o “no”, e solo se serve si aggiungono i dettagli. Inoltre è stato creato un sistema online per caricare tutti i documenti richiesti: contratto di lavoro della badante, buste paga firmate, fatture dei servizi e, se necessario, anche le ricevute dei pagamenti. Ci si può far assistere da un CAF o da un patronato..
Ma c’è un punto che può diventare un vero ostacolo: per ricevere il rimborso, bisogna prima anticipare le spese. L’assegno arriva solo dopo aver già pagato. E se i soldi non ci sono? Per molti, che magari rientrano nei requisiti, ma vivono con poche centinaia di euro al mese, è impossibile far fronte ai costi in anticipo.
E così rischiano di restare esclusi proprio i più fragili. I documenti vanno caricati entro 30 giorni dall’accettazione della domanda, e ci sono scadenze precise: 10 gennaio, 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre.
Una volta accettata la domanda, l’erogazione parte dal primo giorno del mese in cui sono soddisfatti tutti i requisiti. L’INPS eroga la prestazione ogni mese, fino al 31 dicembre 2026, data in cui si chiuderà la fase di sperimentazione.
La Prestazione Universale è composta da due parti: una quota fissa, che corrisponde all’indennità di accompagnamento già prevista dalla legge, e una quota integrativa fino a 850 euro, da usare per pagare assistenza domiciliare o servizi socioassistenziali qualificati.
L’importante è che i soldi vengano effettivamente spesi per l’assistenza: se l’INPS scopre che non è così, la prestazione può decadere. Stessa cosa se si perde il diritto all’indennità di accompagnamento o se si supera il limite ISEE.