Per assistere dal vivo alla sfida tra Sinner e Alcaraz a Wimbledon si spende una fortuna: i biglietti hanno cifre da capogiro.
La finale tanto attesa tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è in programma per oggi, domenica 13 luglio, sull’erba sacra del Centrale di Wimbledon.
Due campioni giovani, potenti, pronti a scrivere un altro capitolo della loro rivalità. Ma chi sperava di godersi lo spettacolo seduto a bordo campo, magari a pochi metri dal servizio fulmineo di Sinner, dovrà fare i conti con una realtà poco accessibile: i biglietti partono da cifre che fanno girare la testa. Il minimo è di ben venti mila euro.
Questa cifra da capogiro non riguarda certo un ingresso qualunque. Si parla infatti dei biglietti “Debenture”, una categoria riservata, una sorta di pass esclusivo che garantisce non solo il posto in tribuna, ma anche l’accesso a zone private, ristoranti di lusso, aree relax. Insomma, un’esperienza da VIP, che va ben oltre la semplice visione del match.
E c’è di più: chi acquista un pacchetto Debenture non lo fa per una singola partita, ma sottoscrive un abbonamento quadriennale. Il costo è di più di 90mila euro. In pratica, compri il diritto a essere presente ai grandi appuntamenti per quattro anni, e solo dopo puoi decidere di rivendere i biglietti singoli a chi è disposto a spendere.
La vendita dei singoli tagliandi Debenture non è lasciata al caso. Esistono piattaforme specifiche, regolate in modo rigoroso, dove questi biglietti possono essere scambiati.
Chi vende resta comunque responsabile di chi acquista, anche per quanto riguarda il comportamento in tribuna. Una forma di garanzia che serve a mantenere l’esclusività e l’ordine del tempio del tennis.
D’altra parte, Wimbledon non è solo sport. È un rito, un simbolo, un pezzo di storia e quest’anno, con Sinner e Alcaraz in finale, l’attesa è altissima. L’ultima volta che si sono affrontati in uno scontro decisivo è stato al Roland Garros, con la vittoria in rimonta dello spagnolo. Ora il campo è di nuovo pronto, l’erba perfetta, le racchette cariche. Ma per chi vuole esserci di persona, serve più che passione: serve un investimento degno di una piccola follia.