Olio+di+colza+al+posto+del+girasole%2C+Codacons+diffida+il+Ministero+della+Salute+ed+il+Mise
consumatorecom
/2022/10/12/olio-girasole-sostituito-colza/amp/

Olio di colza al posto del girasole, Codacons diffida il Ministero della Salute ed il Mise

La scarsa reperibilità dell’olio di girasole ha portato le aziende a sostituirlo con l’olio di colza. Scarsa visibilità in etichetta con l’avallo del Mise

Olio di girasole (Foto Adobe)

L’ennesimo colpo di spugna del settore alimentare che coinvolge non solo i produttori, ma anche le istituzioni. Il paradosso è rappresentato dalla spinta, a volte anche eccessiva, per una nutrizione salutare, quando allo stesso tempo la trasparenza in fatto di ingredienti contenuti nei prodotti confezionati non è così soddisfacente. L’ultimo caso, eclatante senza dubbio ma non certo l’unico, è riportato da un comunicato stampa di Codacons datato 10 ottobre.

La questione dell’olio di girasole è sulla ribalta della cronaca da tempo. Ed esacerbata dall’inizio del conflitto, che ha tagliato fuori molte scorte di olio di semi ed olio di semi di girasole. Quindi, come tutti i consumatori sanno, la reperibilità sul mercato è decisamente diminuita. Allo stesso tempo i prezzi sono decisamente cresciuti. E non solo per i consumatori, ma anche per le aziende. L’olio di semi di girasole è molto utilizzato nei prodotti confezionati al posto dell’olio extravergine d’oliva – come ad esempio i sottoli.

Dallo scorso marzo il Mise, il Ministero dello sviluppo economico, ha autorizzato – con la circolare numero circolare n. 0066415 dell’11 marzo 2022 – la sostituzione dell’olio di girasole con l’olio di colza. Quest’ultimo è sicuramente più economico, ma per alcune patologie meno salutare. Tuttavia il punto in questione non è lo scambio, quanto la carente trasparenza dell’operazione.

Come riporta Codacons, “di tale cambiamento non si trova indicazione nelle etichette dei prodotti: l’industria alimentare si limita infatti ad apporre un semplice stampato con inchiostro o un adesivo sulla confezione in cui informa i consumatori circa l’utilizzo di olio di colza, ma tale indicazione spesso è posta lontano dalla lista degli ingredienti e non immediatamente individuabile dai cittadini in fase di acquisto”.

Questo rappresenta un problema non indifferente, che mina ulteriormente la fiducia tra cittadini ed istituzioni e tra consumatori e grande distribuzione alimentare. Codacons aggiunge eventuali rischi derivanti dal consumo massiccio di olio di colza: “Dal 2016 la colza è sotto il mirino dell’EFSA in particolare per le ripercussioni sulla salute dei bambini, e secondo gli esperti farebbe aumentare di molto il tenore di grassi saturi ed espone i consumatori al rischio di allergie”.

E nello stesso comunicato il Codacons diffida il Mise ed il dicastero della Salute a portare avanti questa politica, chiedendo di annullare la circolare dello scorso marzo e di correggere le etichettature, per renderle più trasparenti e salvaguardare sia le scelte che la salute dei consumatori.

Pubblicato da
Giulia Borraccino