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Cosa si nasconde dietro il prezzo dell’energia elettrica

Focus sulle comunicazioni di Arera circa il contenimento del prezzo dell’energia elettrica, sono realistiche?

Tralicci elettricità (Foto Unsplash)

A fine settembre l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha comunicato ai consumatori italiani di essere intervenuta per contenere al 59 per cento gli aumenti del prezzo dell’energia elettrica. Fissando di conseguenza le tariffe del mercato tutelato. In realtà la situazione già preoccupante, anche con questo intervento, non è così chiara.

Il mercato tutelato copre soltanto 11 per cento del totale di energia elettrica erogata al settore domestico. Quindi una proporzione minoritaria, ma che esclude da ogni protezione i clienti del mercato libero sottoposti alle variazioni derivanti dalla finanziarizzazione dei prodotti energetici, dalla speculazione e da pratiche come la variazioni unilaterali dei contratti imposte dai gestori, anche se sospese fino al 30 aprile dell’anno prossimo dal governo.

La stessa scelta di Arera di posticipare “il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati” per limitare i prezzi sugli utenti, non significa che i costi aggiuntivi siano stati eliminati. Ma semplicemente che i consumatori pagheranno successivamente. Il conto delle prossime bollette sarà così ulteriormente salato, aggiungendo il costo reale verificatosi al prezzo, già molto elevato, per i consumi.

La conseguenza, per molti utenti che non potranno far fronte alle spese energetiche, sarà la richiesta di rateizzazione delle bollette. Le quali graveranno sui bilanci della famiglie con incidenza sempre maggiore. Spesa e costo non sono sinonimi e confonderli non rende la comprensione dei futuri conti energetici più facile, al contrario.

Anche la decisione di passare dalla bolletta bimestrale a quella mensile non modifica nella sostanza il quadro. Secondo l’agenzia questo permette “ai clienti finali di conoscere più frequentemente la propria spesa e di redistribuire i pagamenti delle bollette su più mesi”. Ma non vi sono cambiamenti strutturali, se non nella possibilità di ridurre ancora i propri consumi.

D’altra parte nel mercato libero, che è la maggioranza del mercato energetico italiano, le bollette mensili sono la normalità. Il prezzo di riferimento dell’energia elettrica dal 1° ottobre sarà di 66,01 centesimi di euro kWh, di cui ben 53,45 centesimi di euro per i costi di approvvigionamento dell’energia elettrica, in aumento del 71 per cento rispetto al terzo trimestre 2022.

La situazione quindi rimane tutt’altro che rassicurante per i consumatori finali con prezzi destinati a crescere nei prossimi mesi, anche per effetto degli incrementi dei costi per il gas. Con speculazione e aumenti iniziatati ben prima della crisi bellica in Ucraina e per i quali le autorità politiche non hanno ancora individuato una soluzione.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano