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Colloquio lavoro: come fare buona impressione al primo incontro

Ottenere un posto di lavoro non richiede soltanto competenza e professionalità ma anche un buon modo di rappresentarle. Vediamo come fare

Colloquio di lavoro (Foto Pixabay)

L’occupazione lavorativa costituisce il dato per misurare la ricchezza di un Paese. Esiste il PIL, certo, ma non avrebbe né senso né progresso senza un’analisi delle dinamiche di lavoro all’interno di una nazione. Prima ancora che un diritto, il lavoro è una dimensione che va conquistata prima che assimili tale denominazione, tramite lo studio e la formazione; ciò che si definisce, dopo anni di lontananza da un banco scolastico, l’acquisizione delle competenze.

Eppure, le competenze non bastano, perlomeno se si dà per scontato che esse non includano la globalità delle note qualitative di una persona (in primo luogo, qualità umane). Si tratta di sfaccettature non riconducibili alla propria condotta di conoscenze tecniche o umanistiche, bensì sono insite di un carattere, un atteggiamento che traccia il percorso di un’immagine seria e responsabile. 

Colloquio di lavoro, le regole per un buon primo incontro

Colloquio di lavoro (Foto Pixabay)

Stiamo parlando, insomma, di quelle qualità che, come rabdomanti, i responsabili del personale sono alla ricerca duranti un colloquio di lavoro. Anche rappresentare per dimostrare le proprie capacità è segno di un’intelligenza che non può che riversarsi nella professionalità ufficialmente apprezzata con l’assunzione. C’è soltanto una possibilità perché uno solo è il colloquio e ciò che conta è fare la cosiddetta buona impressione.

Possa trattarsi di un colloquio di lavoro o di un meeting, occorre evitare perentoriamente di arrivare in ritardo. Si darebbe un’impressione tutt’altro che positiva prima ancora di iniziare. È bene dunque anticipare la nostra presenza di 10-15 minuti dall’orario dell’appuntamento, avendo con sé i giusti documenti e una copia in più del curriculum vitae (oltre quella anticipata via email); e prendere nota delle persone che si stanno per incontrare.

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Da non sottovalutare l’abbigliamento, adeguato al luogo di lavoro, cercando di intuire il dress code dell’azienda (altrimenti, un abito classico fa sempre una buona impressione). Oltre alla sobrietà, ovviamente, si predilige l’ordine e la pulizia. Un sorriso sincero e una vigorosa stretta di mano romperanno favorevolmente il ghiaccio, salutando l’intervistatore per nome e dicendo il proprio.

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L’atteggiamento dev’essere disinvolto ma sostenuto da una buona postura. Entusiasmo, risposte concise e pertinenti, ma con un tono di voce pacato, faranno il resto. Congedandosi dal colloquio, anche un autentico “grazie” può fare la differenza. Un’e-mail, inviata uno o due giorni dopo l’incontro, ringraziando e ribadendo l’interesse, è parte di un follow-up che farà positivamente denotare ambizione.

Pubblicato da
Roberto Alciati