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Bolletta luce, chi rischia chi ruba elettricità dai vicini

Il furto di energia elettrica è un reato e come tale è punibile dalla legge. Vediamo cosa rischia di commette l’illecito

contatore energia (Foto Pixabay)

Spesso si sente parlare, anche al telegiornale, di persone che rubano l’energia elettrica dai propri vicini o anche dall’illuminazione pubblica. Si tratta di furbetti che in questo modo evadono il pagamento della bolletta dell’elettricità o pagano molto meno di quanto invece spenderebbero se avessero un proprio contatore.

Ovviamente il furto dell’energia elettrica è una pratica illegale ed è punibile anche penalmente. Iniziamo subito con i dire che il furto di energia elettrica può avvenire in quattro modalità diverse: allaccio abusivo al cavo, modifica del software del contatore, manomissione del contatore tramite resistenza o calamita e rottura del sigillo del distributore in modo da bypassare il proprio contatore.

Furto di energia elettrica: ecco cosa si rischia

contatore elettrico (Foto Pixabay)

Come detto, il furto di energia elettrica è un reato punibile ai sensi dell’art. 624 c.p. ed è punito quale furto comune. Due possono essere le parti lese in caso di furto di energia: il distributore in caso di allaccio abusivo al cavo o un privato in caso di collegamento al cavo di un altro utente. Ma cosa rischia nel dettaglio un ladro di energia? Scopriamolo insieme.

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Coloro che commettono un furto di energia rischiano una denuncia dalla parte lesa e nel caso questa fosse il distributore questo chiederà anche il versamento dell’importo dell’energia rubata nel tempo. A seguito della denuncia partirà il processo penale per delitto contro il patrimonio e la cui pena varia a seconda del furto commesso.

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Se il furto di energia avviene poi in modo fraudolento allora esiste anche l’aggravante e questo caso rientra nel furto aggravato. Chi delinque in modo fraudolento pagherà una multa che va dai 927 euro ai 1.500 euro e rischia il carcere dai 2 ai 6 anni. Il furto senza aggravante è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 154 a 516 euro.

L’unico caso in cui il furto non è punibile è lo stato di necessità: non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare se stesso o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.

Pubblicato da
Ramona Buonocore