Crisi+auto%2C+a+quanto+ammonta+il+crollo+del+mercato
consumatorecom
/2022/07/16/crisi-materie-prime-crollo-mercato-auto/amp/
Notizie

Crisi auto, a quanto ammonta il crollo del mercato

L’economia è in affanno a causa del conflitto e a risentirne molto tra gli altri è il mercato dell’auto: c’è un motivo specifico

Auto (Foto Pixabay)

L’economia dell’area Euro è alle prese con una contrazione della crescita causata dal calo dei consumi. Il conflitto in Ucraina ha accelerato alcuni processi già in atto come l’inflazione e ne ha frenato altri come quello della crescita che nel 2022 era stata stimata su altri livelli prima dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina.

Diverse criticità già riscontrate durante la pandemia si sono accentuate a danno di alcuni settori. Infatti, il conflitto ha influito principalmente sul campo energetico alimentando l’inflazione e danneggiando l’economia in generale influenzando consumi e quindi redditi e occupazione.

Materie prime e inflazione frenano il settore auto

Auto (Foto Pixabay)

Questi fattori si aggiungono al caso della circolazione ridotta di alcune materie prime già manifestatosi durante la pandemia e prima del conflitto. Infatti, da un anno ormai si fa difficoltà a trovare alcuni metalli che sono fondamentali per i chip elettronici. L’assenza di queste materie influisce molto sul mercato dell’auto.

Leggi anche: Novità busta paga: più soldi e meno ore per questi lavoratori

Infatti, oggi per ordinare una vettura nuova bisogna attendere almeno sei mesi per le difficoltà nel reperire materie prime per la produzione di veicoli. Questo fattore unito alla frenata dei consumi e all’inflazione che rende nebulose le prospettive future, ha frenato letteralmente il mercato dell’auto.

Leggi anche: Agenzia delle Entrate, arrivano nuove lettere: ecco i destinatari

Infatti, secondo le più recenti stime, l’Europa ha perso il 13,7% di nuove immatricolazioni dall’inizio dell’anno, quindi in soli sei mesi. Facendo un riferimento rispetto all’anno precedente, la perdita di immatricolazioni sale al 16,8%. Andando ancora più indietro, ossia al 2019, anno precedente alla pandemia, la contrazione è ancora più forte: le nuove immatricolazioni rispetto a questo periodo sono calate del 33,6%.

Un dato preoccupante visti i risvolti sociali e occupazionali legati al mondo dell’auto. Tuttavia, questi dati poco confortanti sono un po’ assorbiti dall’aumento del mercato dell’usato che alimenta maggiormente il mercato dei pezzi di ricambio, indotto importantissimo per le case automobilistiche. Passando in rassegna i diversi marchi automobilistici, vanno controtendenza Porsche e Ds che aumentano le loro vendite mentre Hyundai incrementa la fetta di mercato. Calano gli altri marchi anche importanti come Bmw e Mercedes così come Volkswagen e Stellantis.

Pubblicato da
Marcello Pelillo