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Prelievo buoni fruttiferi Poste, molti ancora non sanno questa cosa

Il buono fruttifero di Poste non è fatto soltanto per restare in giacenza per anni; può essere movimentato con questi supporti. Ecco come

Poste Italiane (Foto Adobe)

Da sempre, generazioni di risparmiatori hanno scelto come opzione per il futuro i Buoni Fruttiferi erogati da Poste Italiane. La loro antica origine, vecchia di un secolo e mezzo, li ha resi una tradizionale forma di tutela di quel denaro che con tanto sacrificio è stato messo da parte da numerose famiglie italiane. Grazie a questi strumenti, chi li richiede accede direttamente ai rendimenti regolati dallo Stato.

I buoni fruttiferi, come si sa, sono garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, e quindi dallo Stato italiano. Sono migliaia i clienti delle Poste che si sono affidati alle ottime rendite prodotte dai tassi favorevoli che si sono susseguiti in particolari anni. La rendita prodotta da un “invecchiamento” pluridecennale di questi buoni, oggi, costituisce il salvadanaio che tanti genitori hanno donato ai figli e al loro futuro.

Prelievo buoni fruttiferi Poste, non è più necessario recarsi in ufficio

Buoni fruttiferi Poste Italiane (Foto Adobe)

Nel corso della loro storia, i Buoni hanno saputo ereditare dal tempo le regole di investimento, mantenute pressoché costanti, inclusa – dobbiamo dirlo – la loro grafica d’antan; come non è mai venuta a mancare la fiducia dei suoi titolari, rinnovata dalle preziose potenzialità (spesso realizzate) di cospicui profitti. Universalmente riconosciuta è la caratteristica dei buoni di produrre una rendita sul lungo termine.

Anche per quest’ultima ragione, questi strumenti sono stati accolti come ottime soluzioni per gestire il risparmio di una famiglia, posta di fronte agli altrettanti lunghi tempi della crescita dei figli. Non a caso, gli stessi genitori hanno iniziato a sottoscriverne alcuni con i gruzzoli centellinati sin dalla tenera età dei figli. Giunti a compiere la maggiore età, i bimbi di ieri raccolgono quanto incassato dalla tassazione agevolata riservata con una rendita netta esemplare.

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I buoni fruttiferi sono inclusi entro una famiglia allargata di soluzioni da sperimentare se si vuole investire per un periodo a breve o a medio-lungo termine. Si può scegliere di puntare sul termine di cinque anni prima di svincolare la somma investita; oppure su raggi più lunghi, come 12 e 25 anni. Si pensa che i buoni siano rimasti del tutto immutati nel tempo. Non è così.

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La tecnologia ha rinnovato la veste ad essi e a tutt’oggi non tutti i clienti sono così consapevoli di cosa si può fare con un buono: ad esempio, alla scadenza (oppure no), si può spostare l’intero importo sul conto corrente BancoPosta, utilizzando direttamente l’app ufficiale da cellulare di Poste Italiane. Una comoda prassi che evita la classica puntatina, ma dispendiosa in termini di tempo, presso l’ufficio postale.

Pubblicato da
Roberto Alciati