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Tariffe

Italiani e spiagge, un rapporto sempre più costoso: l’inchiesta Altroconsumo

Altroconsumo ha realizzato una nuova inchiesta che ha come oggetto principale il rapporto degli italiani con le spiagge e con i lidi attrezzati anche per registrare gli eventuali aumenti delle tariffe

Caro spiagge (foto Unsplash)

Con la discussione che riguarda le concessioni balneari che tiene banco, è interessante analizzare come gli italiani percepiscono il momento delle ferie quando queste sono trascorse al mare. E infatti nell’inchiesta dell’organizzazione c’è anche un focus proprio su quanto gli italiani siano consapevoli riguardo le concessioni.

Prima di trattare nello specifico quello che sono gli aumenti che si registrano già rispetto all’anno scorso in alcune spiagge che sono state oggetto di esame da parte dell’associazione dei consumatori, vale la pena proprio soffermarci su questa percezione molto negativa che gli italiani sembrano avere riguardo il futuro degli ombrelloni.

C’è infatti oltre la metà di chi ha partecipato al sondaggio di Altroconsumo che ha dichiarato di ritenere che i prezzi dei servizi offerti negli stabilimenti subiranno dei rincari e, di nuovo, la maggior parte degli intervistati pensa anche che questi aumenti e i cambiamenti che la nuova normativa riguardo le concessioni porterà non serviranno a migliorare i servizi.

Andando a guardare invece qual è la situazione attuale, Altroconsumo ha registrato un aumento medio che va dal 5% di alcune località e sale anche fino a quasi il 20% rispetto ai prezzi praticati nel 2021. Una fluttuazione che, come consumatori prima ancora che come giornalisti, era ampiamente prevedibile anche se va a incidere su quello che è il budget familiare per le vacanze già ridimensionato a causa degli aumenti dei prezzi generalizzati dei servizi e dei beni di consumo.

E veniamo quindi adesso al dettaglio dell’indagine dell’associazione dei consumatori. Sono state prese in esame 11 località sparse lungo tutto lo stivale. Nello specifico sono state esaminate le tariffe delle spiagge di: Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Alassio, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos e Anzio. Il primo dato che è stato registrato riguarda la media dei prezzi praticati dagli stabilimenti delle singole località. Ai due estremi si trovano da una parte Alassio e dall’altra Senigallia.

Alassio, provincia di Savona, è risultata la località balneare più cara: facendo un calcolo della media del prezzo tra le prime quattro file di lettini si spendono 323 euro. Senigallia, fiore all’occhiello della costa marchigiana, è risultata invece la località meno cara in assoluto dove in media si spendono 129 euro. Guardando la classifica dalle spiagge meno care a salire, dopo Senigallia troviamo Rimini, Lignano e Anzio in cui si spendono rispettivamente 131 euro, 142 euro e 159 euro.

Andando a confrontare poi i dati così raccolti in queste località quest’anno con quelli relativi all’anno scorso si nota un aumento che si attesta intorno al 10%. La località di mare dove l’aumento è stato più forte è Palinuro, provincia di Salerno, mentre invece hanno contenuto maggiormente i rincari Lignano, dove l’aumento è stato calcolato in un +5%, e Taormina e Giardini Naxos con il 7% in più rispetto al 2021.

Un rincaro in media del 10% delle tariffe potrebbe non sembrare una cifra importante ma, volendo fare un rapido calcolo, un aumento di 10 euro su ogni 100 euro di spesa significa, per esempio, ridurre il budget per i piccoli divertimenti che in spiaggia non dovrebbero mai mancare o, con una proiezione un po’ più grigia, significa anche che poi al rientro dalle vacanze le famiglie italiane dovranno fare i conti con un portafoglio che si è ulteriormente svuotato.

Pubblicato da
Valeria Poropat